Parte l’indagine sulla salute dell’Adige Saranno attenzionati i batteri fecali e i tristemente famosi Pfas. Anche nel Fratta Gorzone

Si apre con un’intensa programmazione di campionamenti la nuova campagna di “Operazione fiumi – Esplorare per custodire”: decine di volontari e volontarie di Legambiente, esperti di Citizen Science e affiancati dai tecnici di Arpav, saranno operativi in diversi punti di dodici corsi d’acqua veneti: Po, Canalbianco, Brenta, Piovego, Brentella, Bacchiglione, Retrone, Fratta Gorzone, Sile, Livenza, Adige e Piave. Ambientalismo scientifico, citizen science e volontariato di prossimità sono le parole chiave di questa campagna. Lo scopo di “Operazione fiumi”, da ormai cinque anni, è quello di fotografare lo stato di salute dei principali fiumi del Veneto per promuovere la tutela ambientale degli ecosistemi fluviali, segnalare eventuali situazioni di inquinamento dei corsi d’acqua e sensibilizzare ed attivare i cittadini in azioni di volontariato ambientale e di prossimità. In particolare per quanto riguarda il tratto veronese dell’Adige l’appuntamento è per sabato 14 giugno nella zona di Zevio. Mentre, due settimane prima, il 31 maggio, toccherà al Fratta Gorzone nella zona di Cologna Veneta. Sul piano dei campionamenti, in questa quinta edizione resta attenzionato il batterio Escherichia coli, ovvero i batteri fecali che permettono di verificare lo stato di depurazione delle acque, che lo scorso anno ha visto il 17% dei punti monitorati (9 su 52) con valori superiori il limite di legge di 5.000 MPN/100ml e il 52% (27 su 52) valori superiori all’indice di buona qualità suggerito da Arpav dei 1.000 MPN/100ml. Non manca il Glifosate, un erbicida di sintesi utilizzato da circa 40 anni in maniera massiccia in agricoltura e del quale Ispra ha già rilevato la presenza di concentrazioni importanti nelle acque superficiali del nostro Paese. Infine, novità della scorsa edizione che purtroppo rimane fondamentale da monitorare, i campionamenti delle sostanze perfluoroalchiliche, ovvero i famosi Pfas, composti chimici utilizzati in campo industriale per la loro capacità di rendere i prodotti impermeabili all’acqua e ai grassi e impiegati su vasta scala (per esempio in tessuti, tappeti, pelli, schiume antincendio, contenitori per alimenti e detersivi). Questi ultimi sono infatti un tema particolarmente delicato, soprattutto in Veneto, perché tendono ad accumularsi e a permanere a lungo negli esseri viventi, esseri umani compresi, ai quali ad alte concentrazioni causano patologie e decessi prematuri, come dimostrato ormai da numerosi studi. Partner dell’iniziativa si riconfermano Arpav e Coop Alleanza 3.0, con la new entry di BCC Veneta Credito Cooperativo. “Già da alcuni anni Bcc Veneta è vicina a Legambiente con iniziative e progetti volti alla salvaguardia e alla tutela del nostro ambiente” ricorda il presidente di Bcc Veneta, Flavio Piva, “e lo fa con iniziative concrete come il progetto Banca Bosco o la realizzazione di un giardino didattico in città creato per i bambini, per le loro famiglie e anche per le scuole. Ma il nostro impegno non si ferma qui, ecco quindi che la campagna “Operazione fiumi – Esplorare per custodire”, propostaci da Legambiente Veneto per andare alla ricerca di batteri ed inquinanti in 12 fiumi della regione, ci vede fermamente convinti e fortemente coinvolti per contribuire alla salvaguardia e alla tutela della salute ambientale dei territori in cui noi tutti viviamo ed operiamo”. I dati riguardanti glifosate e Pfas (di più complessa e delicata analisi) saranno divulgati a dicembre in un incontro di chiusura ufficiale della campagna.