Pellegrini gol, ciao Milan ! Il 22 aprile 1990, trent’anni fa, i gialloblù di Bagnoli liquidano il Diavolo di Sacchi I rossoneri perderanno lo scudetto, ma sette giorni dopo l’Hellas finirà in serie B

Raffaele Tomelleri

Trent’anni fa, il tempo scappa via, ma ti sembra di averla vista ieri. Verona-Milan 2-1, ricordate? Il Milan di Sacchi, di Gullit e Van Basten, a un passo dallo scudetto. Il Verona di Bagnoli, l’ultimo Bagnoli, a un passo dalla serie B. Quando si avvicina il tramonto, lo senti dentro e non serve cercare di evitarlo. Quel Verona veniva da anni straordinari e da follie altrettanto straordinarie che l’avevano portato sull’orlo del fallimento. “Vendiamo tutti”, aveva detto Chiampan, in estate. Via tutti. Caniggia e Troglio, su tutti. Una svendita, più che una vendita. E una squadra tutta nuova, affidata a Bagnoli, “…perché solo lui può salvarci”. E l’Osvaldo non s’era chiamato fuori. Avvio disastroso, poi la lenta risalita. E quel gruppo “sbagliato”, che cominciava a diventare una squadra. Pusceddu e Gutierrez, Gritti e Pellegrini, Gaudenzi e Sotomayor, Peruzzi e Favero, Galderisi e Iorio, Magrin e Prytz. E la gente s’era appassionata, nonostante tutto. Ci credeva.

Ecco il Milan, allora, penultima giornata. Sulla carta, non c’era partita. Così, Simone firma l’1-0, su punizione, tutti pensano, “adesso è finita”. Invece no, non è finita. Il Verona è vivo, caspita se è vivo. In avvio di ripresa, pareggia Sotomayor, gigante argentino che svetta di testa e incendia il Bentegodi. A quel punto, il Verona ci crede e il Milan si smarrisce. Perde la testa e un po’ anche la faccia. Una mano gliela dà anche l’arbitro, Rosario Lo Bello, figlio d’arte, che non ne risparmia una. Non vede un rigore su Van Basten, caccia nell’ordine Sacchi, Rijkaard, Van Basten, Costacurta. Ci sono immagini che restano nella storia. La camminata lenta di Sacchi verso lo spogliatoio. La maglia di Van Basten lanciata verso Lo Bello in segno di scherno. I segnali di una resa.

Il resto, lo fa lui, Davide Pellegrini. Che scappa verso Pazzagli, resiste alla carica, lo beffa con un pallonetto irridente, ciao Milan, vinciamo noi. Il resto, finisce subito per essere cronaca e diventa storia. Il Milan perderà lo scudetto, sette giorni dopo. E sette giorni dopo, nella bolgia di Cesena, finirà anche il sogno dell’Hellas, battuto in uno spareggio senza via di fuga. Sarà l’ultimo Bagnoli gialloblù, sarà la fine di un’era. Con quel soffio di tristezza che ogni tramonto porta con sé.

In campo

VERONA
Peruzzi, Sotomayor, Pusceddu, Gaudenzi (80′ Magrin), Favero, Gutierrez, Pellegrini, Prytz, Gritti, Giacomarro, Fanna (72′ Bertozzi). All.: Bagnoli

MILAN
Pazzagli, Tassotti, P. Maldini, Massaro, Costacurta, Baresi, Donadoni, Rijkaard, Van Basten, Evani (67′ An. Colombo), Simone (59′ Gullit). All.: Sacchi

ARBITRO di Siracusa
Lo Bello
RETI
33′ Simone, 63′ Sotomayor, 89′ Pellegrini