Per i malati dI Sla, l’Ulls 9 si attiva Il Progetto si prefigge di migliorare la qualità di vita dei malati di SLA e dei loro familiari, integrando la presa in carico multidisciplinare, presente a Marzana

Il Direttore Generale Azienda Ulss 9 Pietro Girardi, tramite il Dipartimento Riabilitativo e i Distretti 1 e 2 di Verona, ha attivato il progetto “Gestione integrata della presa in carico dei malati di SLA” in partnership con l’Associazione ASLA e col supporto finanziario della Fondazione Cariverona. Sin dal 2005 all’UOC di Medicina fisica e riabilitazione dell’ospedale di Marzana è attivo l’ambulatorio per le malattie Neuromuscolari dedicato alla presa in carico multidisciplinare di portatori di patologie neurologiche degenerative fra cui soprattutto pazienti con la sclerosi laterale amiotrofica, nota più comunemente con l’acronimo SLA. Nel 2013 era stata poi definita una procedura interaziendale tra l’allora Ulss 20 e l’AOUI per la costituzione di una rete ospedale-territorio a garanzia dellla continuità assistenziale e terapeutica di questi pazienti. L’Ambulatorio fornisce un’attività medico integrata di neurologo, fisiatra e pneumologo unitamente all’attività fisioterapica, logopedica e infermieristica in un ambito di collaborazione interdisciplinare e multiprofessionale. Oltre a questi professionisti, grazie alla collaborazione instaurata tra l’Associazione ASLA e il Dipartimento Riabilitativo, è stato possibile offrire un servizio di supporto psicologico a sostegno dei malati e dei familiari che ha sempre usufruito del cofinanziamento della Fondazione Cariverona. Ora, l’attuale progetto, attivo da alcuni mesi a Marzana, sta dando i primi frutti integrando la presa in carico multidisciplinare già esistente a Marzana con figure professionali e attività di tipo socio-riabilitativo, sia domiciliare che ambulatoriale, così migliorando la qualità di vita dei malati con SLA e dei loro familiari. in collaborazione con l’associazione Fevoss di Verona, è attivo un servizio di trasporto per malati dalle rispettive abitazioni sino ai centri di cura. “Grazie alle associazioni coinvolte, a operatori e famigliari – dichiara Girardi – e alla Fondazione Cariverona che, ancora una volta, mostra la sua sensibilità verso il mondo della sanità”. La presidente di Asla, Daniela Fasolo, ricorda che è loro impegno primario attuare azioni concrete che consentano ai malati di SLA e ai familiari una presa in carico multidisciplinare che garantisca la migliore assistenza possibile.