Per l’alta Velocità i tempi si allungano. Inizieranno entro l’estate i lavori per l’ingresso ovest E il ponte sull’Adige è una grande incognita

Tommaso Ferrari ©DANIELA MARTIN

Per anni è stato ripetuto il mantra che l’Alta Velocità da Brescia sarebbe stata completata nel 2026, magari per i Giochi Olimpici, poi a fine 2026, però si sarebbe liberato lo Scalo merci per il Central park e così via. Invece la realtà è stata spiegata dai tecnici di ferrovie e all’assessore ferrari: l’ingresso della linea ferroviaria in città, arrivando da Brescia, sarà finita, se va bene nel 2030. Vale a dire tra oltre quattro anni con 440 milioni e spiccioli di spesa. Inoltre, i due binari dedicati all’Alta velocità entreranno a Porta Nuova lato sud, vuol dire sul fronte che guarda la Fiera e questa parte di stazione va rifatta, allargata, preparata. Quindi, meglio mettere da parte le illusioni e guardare con realismo ai tempi di realizzazione veri di questa enorme opera pubblica, che poi proseguirà verso Vicenza ma il nuovo ponte sull’Adige è ancora una grande incognita. Difficile che le responsabilità siano da ricercare a livello locale per un’opera gestita dal Governo centrale e da Ferrovie: evidentemente i tempi si sono allungati per difficoltà di reperire le risorse e per la revisione dei progetti. Come spiegato dai rappresentanti di Rete Ferroviaria Italiana e Italferr (Gruppo FS Italiane), il direttore del progetto AV/AC Luigi De Amicis e il responsabile del procedimento Ivan Baroncioni, il rappresentante del Raggruppamento delle Imprese esecutrici Andrea Marchetti e il commissario della Polizia locale Claudio Marai, presenti in conferenza stampa insieme ai referenti dell’impresa affidataria dei lavori e all’assessore Ferrari, il Raggruppamento Temporaneo di Imprese composto da Pizzarotti & C., Saipem e Salcef, l’intervento rientra tra i progetti ferroviari ad Alta Velocità/ Alta Capacità in sviluppo nell’ambito del territorio veronese, lungo il Core Corridor Mediterraneo che si sviluppa dai porti del sud della Penisola iberica con il confine ucraino, passando per il sud della Francia, l’Italia Settentrionale e la Slovenia, con una sezione in Croazia. L’ingresso Ovest, assieme alle nuove tratte ferroviarie AV/AC Brescia Est – Verona e Verona-Bivio Vicenza, in corso di realizzazione, consentirà di ottenere, oltre ad un collegamento più veloce di Verona con Milano e Venezia, anche un aumento della capacità e della regolarità dei flussi ferroviari. Tale obiettivo sarà conseguito anche grazie all’adozione dei più evoluti sistema di segnalamento e distanziamento treni (ERTMS/ETCS Livello 2), che garantiranno maggiore flessibilità e interoperabilità, con una migliore offerta anche per gli operatori internazionali, adottando i più elevati standard di sicurezza. L’opera, lo ricordiamo, ha un costo di 441 milioni di euro finanziati da Ferrovie dello Stato e ha un tempo di realizzazione di 4 anni. I primi due serviranno per spostare e attivare la rete esistente, i secondi per la realizzazione e attivazione di quella dedicata all’Alta Velocità. I nodi viabilistici interessati da tali opere sono: il sottopasso della tangenziale nord, il sottopasso di via Albere, via Cason, via Carnia e via Fenilon. A livello viabilistico l’attenzione dell’Amministrazione è concentrata sui due sottopassi, in queste settimane si lavora per definire le modifiche alla viabilità che interesseranno le zone limitrofe ai cantieri. Rispetto al progetto originario, la novità positiva riguarda il sottopasso di via Albere, che, durante i lavori, non verrà chiuso al traffico, diversamente da come ipotizzato in precedenza. Eventuali chiusure potranno verificarsi per periodi limitati ad una giornata o in orario notturno. Nello specifico i lavori riguarderanno: l’allungamento del sottopasso ferroviario in via Cason; la nuova viabilità di via Carnia, che permetterà il sottoattraversamento delle linee ferroviarie, per un collegamento diretto tra la tangenziale nord e le aree industriali a sud, opera questa strategica anche in funzione della realizzazione della Strada di Gronda; il nuovo cavalcaferrovia in via Fenilon, in sostituzione di quello esistente; il nuovo cavalca ferrovia in via Albere, in ampliamento all’esistente.; l’allungamento del sottopasso ferroviario della tangenziale di Verona.