Palazzo Forti esce dal dimenticatoio. Percorso tra antiche stanze. Due esposizioni resteranno aperte al pubblico fino al 26 ottobre Dopo anni di chiusura la prestigiosa sede espositiva, grazie a un grande sforzo del Comune sollecitato da Cariverona, ha riaperto con due mostre di arte contemporanea in simultanea con la ventesima edizione di ArtVerona che parte in Fiera

Palazzo Forti è tornato tra noi. Ha riaperto oggi, dopo anni di chiusura e dimenticanze, la prestigiosa sede espositiva di via Forti, grazie a un grande sforzo del Comune sollecitato da Fondazione Cariverona. Palazzo Forti ha riaperto con due mostre di arte contemporanea in simultanea con la ventesima edizione ArtVerona la grande manifestazione di arte e cultura di cui parliamo in altri articoli. Le mostre sono Apeiron senza confini curata da Patrizia Nuzzo e The Then About as Until a cura di ArtVerona. Le esposizioni che sono state presentate questa mattina con una conferenza stampa nella Corte Bogoni dove sono racchiuse opere di Gino Bogoni, un oblò di libero Cecchini e le mura di Ezzelino da Romano, resteranno aperte fino al 26 ottobre. E The Then About as Until, progetto di Video sound art, entra in dialogo con Apeiron, anteprima di un nuovo progetto espositivo ideato dalla Gam Achille Forti che attiva nuove letture della collezione civica di arte contemporanea attraverso un format aperto e sperimentale che mette in dialogo le opere con i linguaggi del contemporaneo. Grande soddisfazione naturalmente dell’assessora alla Cultura Marta Ugolini, della curatrice della Gam Patrizia Nuzzo e del presidente di Veronafiere Federico Bricolo per «la riapertura di un tesoro nascosto». Un percorso tra antiche stanze che consente di ammirare anche opere già esistenti nella collezione e permette di misurarsi con le nuove frontiere dell’arte. Certo, nulla a che vedere con le mostre che qui organizzava Giorgio Cortenova, ma i tempi e le necessità sono cambiate. L’arte contemporanea e le video installazioni permettono allestimenti che non richiedono particolari esigenze. Una esposizione di opere d’arte tradizionali (impressionisti o altro, per capirci) avrebbero richiesto impianti di climatizzazione e accorgimenti tecnici molto più impegnativi, con un possibile impatto anche sugli storici muri del palazzo. Questa soluzione ha invece consentito anche di poter accelerare i tempi per la riapertura e consentire a veronesi e turisti di riappropriarsi di un palazzo importantissimo per la città con una visita completamente gratuita. Anche se, va detto, l’arte contemporanea può essere difficile da comprendere ma è anche difficile da comunicare e coinvolgere un largo pubblico è sempre una sfida, anche se gli artisti arrivano dal Moma di New York. Ora resta da capire come riempire Palazzo Forti da novembre in poi. Il Palazzo è del Comune fino al 2030 poi tornerà a Fondazione Cariverona. Nel rispetto del luogo, si stanno preparando altre esposizioni anche con i collezionisti che aderiscono al progetto Artiver. L’obiettivo è quello di realizzare in città un circuito virtuoso di luoghi e di esposizioni che possa garantire una offerta culturale per tutto l’anno. Contemporaneamente infatti questa mattina è stata presentata a Palazzo Maffei Casa Carlon una installazione site specific. Si tratta Una nuova installazione site-specific, un dialogo tra arte e architettura che nasce dalla poetica onirica di Anna Galtarossa, accompagnata dagli «echi sonori» composti dal premio Oscar Nicolas Becker. Una Cometa, con una coda da 13 metri, ruota lentamente, in un susseguirsi di materiali organici, industriali e colorati, mescolando ironia, invenzione fantastica e riflessioni ecologiche. Il tempo pare sospeso e la Cometa danza, portando con sè il suono dell’universo e, nella sua coda, elementi familiari, riprogrammati come nuova materia per il mondo che verrà dopo il nostro. Il suo movimento lento, in bilico tra esistenza e distruzione, dove la porterà e noi come reagiremo a tutto ciò? L’artista veronese modella lo spazio, inventa, crea, gioca e lo altera, integrando storie e ricordi tra mondo reale e sogno.

MB

Dialogo tra moderno e contemporaneo. A Veronafiere 143 espositori per l’edizione numero 20 di ArtVerona. Il veronese Bertin

Edizione numero 20 per ArtVerona, la fiera dedicata all’arte moderna e contemporanea in programma dal 10 al 12 ottobre sotto la nuova direzione artistica di Laura Lamonea. «Vorrei che ArtVerona fosse sempre di più un luogo in cui acquistare opere di qualità e, attraverso la vendita, sostenere nuovi percorsi di ricerca per gli artisti», ha sottolineato Laura Lamonea, direttrice artistica di ArtVerona, durante la conferenza stampa di presentazione. La fiera, che viene inaugurata venerdì 10 ottobre alle 12:30 nei padiglioni 11 e 12, supera quest’anno la tradizionale divisione tra i padiglioni, dando vita a un vero e proprio dialogo tra moderno e contemporaneo. Alla Main Section e alle Editorie si affiancano quest’anno quattro nuove sezioni. Questa visione si concretizza nel Padiglione 11, da sempre dedicato agli artisti del ‘900, con la presenza di due segmenti espositivi inediti: Pittura ORA, a cura di Leonardo Regano, focalizzata sulla pittura e il disegno del presente ed Effetto Sauna, a cura di Laura Lamonea, che invita le gallerie a mettere a confronto artisti già affermati con artisti non ancora rappresentati nel mercato. Oltre alle gallerie della Main Section, il Padiglione 12 accoglierà due sezioni: Steps, a cura di Giulia Civardi, rivolta a giovani gallerie e spazi sperimentali attivi da non più di otto anni, e Video? Avete detto video?, a cura di Élisa Ganivet e Laura Lamonea, un tributo al teorico Philippe Dubois e alla complessità del linguaggio delle immagini in movimento. Il ricco programma degli eventi in città vede la riapertura di Palazzo Forti con la mostra The Then About As Until, un progetto di Video Sound Art Festival, a cura di Laura Lamonea; l’installazione visiva Una distanza senza rive di Enrique Ramírez all’ex Dogana di fiume, a cura di Pascale Cassagnau; la mostra Wounded Words Wounding Words, curata da Marta Cereda presso la Biblioteca Capitolare; Autogeografie: tu fai le foto, ma sei parte del paesaggio presso la Rondella delle Boccare, un progetto a cura di Thomas Ba realizzato in collaborazione con l’ufficio Conservazione e valorizzazione sito UNESCO e Cinta Muraria, gli artisti Lorena Bucure Davide Zulli e il coinvolgimento di un gruppo di studenti dell’I.T.C. Marco Polo di Verona; la mostra Folding, Flexing and Expanding, in programma a Palazzo del Capitanio, promossa da Fondazione Cariverona con Urbs Picta e il Museo del Contemporaneo dell’Università di Verona, a cura di Jessica Bianchera e Domenico Quaranta; l’installazione Udatinos Sensibili all’acqua ideata da Oriana Persico, promossa da Fondazione Cariverona e Urbs Picta in collaborazione con Museo del Contemporaneo e Musei Civici di Verona | Museo di Storia Naturale. Un artista veronese alla Galleria Valmore E in concomitanza con Artverona arriva, alla Galleria Valmore studio d’arte di Vicenza, l’artista veronese Marco Bertin con la sua mostra antologica pronta a incontrare il pubblico sabato 11, alle 17.30. La mostra, concepita come un’antologica, ripercorre la ricerca dell’artista negli ultimi 17 anni, presentando una selezione di circa settanta opere suddivise in diverse serie tematiche. Un itinerario visivo e concettuale che restituisce la ricchezza e la complessità della ricerca di Marco Bertin. Tra i nuclei centrali del percorso espositivo saranno rappresentate le serie ”I’m you”, ”Living”, ”Made in China”, ”In case of war”, ”Finché morte non ci separi”, ”Entomologia geopolitica” ed ”Omaggio all’artista”. Proprio per tutelare l’esperienza unica e irripetibile della visione, per accedere alla ”Camera dei Segreti” i visitatori saranno tenuti a depositare i propri dispositivi elettronici. Al termine dell’esperienza, verrà rilasciato un certificato personale di visione diretta, a testimonianza dell’incontro fisico e irripetibile con le opere esposte in questa specifica occasione.