Politica agricola, contributo alla pace In questa fase di incertezza per le tensioni geopolitiche si parlerà di mercati

«In un momento così drammatico parlare della Pac significa parlare della politica che maggiormente ha contributo alla pace in Europa. In questi 60 anni abbiamo avuto progresso in agricoltura, unione di intenti fra gli agricoltori, miglioramento tecnologico, autosufficienza alimentare dell’interno del continente. La Politica agricola comune è stato un momento di successo economico e sociale e se l’Ucraina fosse stata in Europa con la Pac avremmo vissuto oggi questo, perché la Pac è stato l’elemento unificante per 60 anni».
Così il direttore generale del Crea, Stefano Vaccari, ha voluto celebrare la missione di pace e prosperità che la Politica agricola comune – sancita nei Trattati di Roma del 1957 e applicata dal 1962 – ha garantito insieme agli obiettivi che hanno trascinato la produzione primaria del continente europeo, nel corso della conferenza stampa questa mattina della 115ª edizione di Fieragricola, rassegna internazionale dedicata all’agricoltura, in programma a Veronafiere dal 2 al 5 marzo prossimi e che sarà inaugurata ufficialmente con un Summit internazionale proprio sui primi 60 anni di Politica agricola comune il 1° marzo alla Gran Guardia in piazza Bra, con un evento orientato a indicare la rotta dell’agricoltura al 2050.
Dall’estero arriveranno oltre 100 operatori e buyer, provenienti da 29 Paesi, dagli Stati Uniti al Brasile, dalla Spagna al Ghana fino al Guatemala, grazie all’attività di incoming dei delegati di Veronafiere e di ICE Agenzia, con un finanziamento Maeci e la collaborazione di Federunacoma.
In una fase di incertezza per le tensioni geopolitiche, il climate change e il boom dell’energia e delle materie prime, il prossimo 2 marzo (Auditorium Verdi, ore 15), Fieragricola affronterà il tema dei «Mercati agricoli nel 2022. Previsioni, attese e strategie», con la partecipazione, fra gli altri, di Maurizio Martina, vicedirettore generale aggiunto della Fao, Angelo Frascarelli, presidente di Ismea, e i rappresentanti delle organizzazioni agricole.
La politica di investimento dell’azienda conferma, per il vicepresidente Matteo Gelmetti, «il ruolo strategico di Veronafiere, piattaforma strumentale alla promozione dei prodotti e dei servizi e in grado di generare reddito per le imprese».
I numeri della 115ª edizione di Fieragricola li ha anticipati il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani. «Oltre 520 espositori provenienti da 11 paesi, dieci padiglioni occupati, un’area dinamica esterna, una organizzazione trasversale con focus sulla meccanica agricola, la zootecnia con due manifestazioni espositive internazionali, le colture specializzate di vigneto e frutteto, la mangimistica, le energie da fonti rinnovabili agricole, un salone del Digital Farming dedicato alle nuove tecnologie».