Politiche del lavoro dopo l’emergenza Le ricadute sull’occupazione. Nuova organizzazione del lavoro e nuovi orari

La recente emergenza sanitaria ha aperto numerosi interrogativi sulle politiche del lavoro del nostro paese.
Le ricadute sull’occupazione, che potremmo registrare nei prossimi mesi, infatti, porranno l’accento sull’efficacia delle politiche attive del lavoro, sulla necessità di una formazione che sia ancor più allineata alle competenze richieste dalle aziende e sull’occasione di accrescere l’attrattività del territorio verso imprenditori esteri. Non solo, sarà necessaria anche una nuova organizzazione del lavoro. Smart working, bisogno di nuovi orari e modalità di lavoro sono solo alcuni dei temi che la fase tre sta mettendo sul piatto.
Questi e altri saranno i temi al centro del webinar “Le politiche del lavoro alla prova del dopo emergenza” in programma lunedì 13 luglio alle ore 17.00 (iscrizioni on line www.confindustria.vr.it)
Grazie all’intervento di Pietro Ichino, Professore di diritto del lavoro, Università degli Studi di Milano, Maurizio Stirpe, Vice Presidente di Confindustria per il Lavoro e le Relazioni Industriali e Michele Bauli, Presidente di Confindustria Verona, si aprirà un dibattito sugli impatti della pandemia, i tanti problemi legati al lavoro che caratterizzano il nostro paese e l’accelerazione di alcune dinamiche di cambiamento già avviate.
“Il lavoro già prima della crisi sanitaria era al centro di un cambiamento. – spiega Michele Bauli, Presidente di Confindustria Verona – La digitalizzazione, la conciliazione vita-lavoro, la necessità di nuove competenze erano solo alcuni dei temi su cui già da tempo ci stavamo interrogando. La pandemia ha fatto da detonatore di queste e altre criticità. La spinta al cambiamento potrebbe perciò aprirci anche strade per mettere mano all’organizzazione del lavoro e ripensarlo perché possa diventare una leva che accompagni le aziende nell’attraversamento dell’emergenza e in uno sviluppo futuro”.