POPOLARI VENETE CHI LA FA L’ASPETTI di Achille Ottaviani

Amara soddisfazione quella dei veronesi, soci e azionisti di Popolare Veneta e Veneto Banca. Le azioni delle rogatorie dei sequestri che sono partite per bloccare parte dei beni degli ex amministratori dei due istituti di credito, rendono ancora più indigesto il boccone della truffa subita. Attivissimi sulla questione i legali dei risparmiatori che hanno avviato costose indagini catastali. All’esame degli avvocati, non solo i beni intestati ma anche quelli cosiddetti movimentati. Con la revocatoria il revocatore può far dichiarare inefficaci nei suoi confronti gli atti di disposizione. Ce ne sono alcuni di assai curiosi ricostruiti dalla Guardia di Finanza che riguardano il dg Vincenzo Consoli e del presidente Flavio Trinca. Quello di Consoli è il più divertente. Sul tavolo della sua sala da pranzo trovano un foglio A4 che contiene un elenco cronologico che ricostruisce dal 1991 al 2015 13 operazioni con cui Consoli ha messo al sicuro un po’ di milioncini. Trinca invece ha passato case, ville e immobili alla moglie. Il primo azionista di Veneto Banca, il conte Paolo Rossi di Chauvenet dona casa di Cortina, uffici e altri immobili ai figli e crea un vincolo di interesse storico, artistico su questi beni. Insomma le hanno pensate tutte per fottere un pezzo dell’intero Veneto.