Prando: Prefetto, la ringrazio. Ma i parrucchieri sono… ko” “Assurdo che sia vietato andare da parrucchieri fuori Comune”

Il Prefetto Verona risponde alle richieste di Casartigiani Verona, confermando l’impossibilità di spostamento tra comuni per usufruire del servizio prestato da parrucchieri ed estetiste, tuttavia qualcosa non torna. Infatti il Prefetto della provincia di Vicenza sembra pensarla in un altro modo e lo si legge dalla stampa locale, dove vengono accolte alcune delle richieste di poter operare con modalità più morbide, almeno tra territori confinanti.
La normativa, purtroppo, come sempre non dice nulla in proposito, ma il chiarimento della Regione non da tanto scampo ad interpretazioni, che in un primo momento vedevano la categoria degli acconciatori e delle estetiste in un limbo interpretativo che li considerava come servizio necessario e quindi con autocertificazione e appuntamento tracciabile.
Poi in un secondo momento, con la comparsa delle FAQ della Regione Veneto si è tolto il velo e il divieto di spostamento tra comuni per recarsi da parrucchieri, barbieri ed estetiste è diventato scritto.
“Ringrazio Il Prefetto per aver chiarito la situazione – afferma Andrea Prando Segretario di Casartigiani Verona – tuttavia mi viene spontaneo porre alcune questioni relativamente al recepimento della norma ad indirizzo del legislatore.
Dapprima il fatto che è praticamente impossibile tenere aperto un esercizio di servizi alla persona, con i costi che vi sono, pensando che i clienti siano solo del Comune perché vuol dire che si fanno le norme senza conoscere le dinamiche del settore allo scopo di non considerare soggetti di ristori la categoria.
Secondo perché, tanto per citare un esempio, la persona che viene a lavorare in città, non può recarsi nella pausa pranzo dal parrucchiere di fiducia perché, se individuato, diviene soggetto sanzionabile e, quindi, per il medesimo servizio, deve tornare nel suo comune di residenza con la pari probabilità di trasmettere o ricevere la contaminazione del Coronavirus.
Terzo, dopo tutti i costosissimi adeguamenti richiesti e verificato che sono pochissimi i casi di contaminazione nei saloni e presso le estetiste rilevati ad un anno dalla pandemia, bloccando la clientela, non si potrà pretendere che questo settore possa sopravvivere.
Per tutto questo è stato richiesto un intervento a livello nazionale per una interpretazione diversa della normativa che anche in altre regioni sta creando notevoli problemi che verranno resi noti attraverso la rete degli acconciatori di Casartigiani Verona “.
Insomma,la questione resta più che mai aperta, ma è chiaro che la soluzione passa da un revisione a livello di dpcm, che ha evidentemente fissato in questo caso, regole del tutto penalizzanti.