Prende vita “Un bacio senza tempo” Un viaggio multisensoriale tra palco e platea con due miti come Klimt e Shakespeare

Due miti senza tempo. I due baci più famosi della storia che per la prima volta si intrecciano all’interno di un percorso immersivo allestito a teatro. Il Teatro Ristori di Verona si prepara ad accogliere un’opera multimediale e multidisciplinare che unisce teatro, musica, arti figurative e danza dal titolo “Un bacio senza tempo – Klimt e Shakespeare in un viaggio immersivo”. Dal 7 giugno al 21 settembre, il pubblico potrà vivere un’esperienza sensoriale avvolgente dove l’arte pittorica di Gustav Klimt e il dramma eterno shakespeariano di Romeo e Giulietta si fondono in una narrazione visiva e sonora profondamente emozionante. Alla guida del progetto, due figure d’eccezione: Massimiliano Siccardi, artista visionario e pioniere dell’arte immersiva, e Luca Longobardi, compositore che scolpisce il suono come fosse luce. Con “Un bacio senza tempo”, il Teatro Ristori, gestito dalla società strumentale CREA Impresa Sociale di Fondazione Cariverona, rinnova la sua vocazione a pioniere dell’innovazione, di promotore delle nuove vesti con cui un teatro moderno può attrarre il pubblico – veronese e straniero – attraverso un’iniziativa artistica e culturale originale che suscita grande interesse anche a livello nazionale. Questo viaggio multisensoriale non mette in rete solo due grandi riferimenti del passato ma anche il panorama cittadino con la partecipazione e il sostegno di importanti player culturali del territorio. La direzione artistica di “Un bacio senza tempo” avrà una chiara riconoscibilità a livello internazionale grazie alla firma di Massimiliano Siccardi, l’“artista che balla con la luce”. Colui che, in oltre trent’anni di carriera artistica, ha modellato un nuovo tipo di espressione trasversale e multimediale ovvero “L’Opera Immersiva Emozionale”, centrata sulla figura dell’uomo artista. Dopo aver creato nel 2019 lo spettacolo “Immersive Van Gogh Exhibit” per lo spazio 1 Yonge street di Toronto, le sue opere sono state allestite a New York, Chicago, San Francisco, Los Angeles, Dallas, Boston, Huston, Nashville, Cleveland, Columbus, Las Vegas, Phoenix, Pittsburgh, Charlotte, Minneapolis, Orlando, Detroit, San Antonio, Kansas City e Londra. Luca Longobardi, conosciuto come l’“architetto” del suono, compone ambienti sonori come fossero edifici: ogni nota è una scelta, ogni suono ha un peso. Formatosi tra Napoli e New York, la sua musica nasce da una visione architettonica e profondamente emotiva. Insieme a Siccardi ha creato un linguaggio immersivo dove immagine, suono e narrazione si fondono in un unico corpo sensoriale. “La musica è l’architrave. È ciò che sostiene tutto”, spiega.