Pressi scrive a Bezos: “Matrimonio a Soave” Contattata la direzione generale di Amazon Italia. Gli arrivi dei vip hollywoodiani previsti al Catullo

Non si placano le polemiche attorno al matrimonio di Jeff Bezos, il proprietario del sito di e-commerce Amazon, previsto per tre giorni a Venezia dal 26 al 28 giugno. Proprio in riva alla laguna, infatti, sono già nati diversi comitati che intendono in ogni modo contrastare la presenza del magnate americano tra le sponde del Canal Grande, come testimoniato anche nella giornata di ieri da una plateale protesta organizzata da Green Peace Italia in Piazza San Marco. Proteste che hanno già sortito i primi effetti, con l’entourage dell’imprenditore americano che a fronte delle continue pressioni dei comitati “no Bezos“ ha dovuto spostare il luogo della cerimonia nel blindatissimo Arsenale della Serenissima. Un matrimonio, quindi, che non s’ha da fare, o quantomeno non s’ha da fare nella città dei dogi. E così, appena 90 km più in là, in direzione Milano, a proporsi di ospitare il “sì” di Bezos e signora, c’è niente di meno che il borgo più bello d’Italia. Come spiega il sindaco di Soave, la cittadina murata dell’est veronese, Matteo Pressi: “Ho scritto alla direzione generale di Amazon Italia, pregando di far arrivare la mia lettera al proprietario dell’azienda, la nostra disponibilità ad ospitare le sue nozze. Venezia è unica, ma anche sposarsi nel borgo più bello d’Italia non sarebbe poi così male”, anticipa Pressi. Una proposta che, in controluce, rivela tutti i vantaggi derivanti dal fatto di ospitare un evento con una copertura mediatica internazionale. Insomma, ciò che per alcuni è un problema, per altri diventerebbe una grande opportunità di crescita e sviluppo. E sulla possibilità che la sua proposta si traduca in realtà, il sindaco di Soave con un un certo realismo, ammette: “è evidente che le nozze sono già completamente organizzate, ma la mia offerta di celebrarle a Soave, oltre al noto proverbio “mai dire mai”, si rifà anche alla necessità di comunicare all’estero il fatto che la nostra è una terra ospitale e che le proteste di alcuni non rappresentano l’atteggiamento generale del Veneto e delle sue località turistiche. La nostra è la prima regione turistica d’Italia e questo comparto ogni anno dà opportunità di lavoro per centinaia di migliaia di persone, oltre a sostenere gli sforzi di tanti bravi imprenditori. Insomma, magari fosse capitata a noi questa. O forse qualcosa può succedere…”, conclude Pressi. Intanto si apprende che Koru, – la più grande barca a vela del mondo da 130 metri – non arriverà in laguna in occasione delle nozze di Mister Amazon con la giornalista Lauren Sanchez. Senza il Koru – che in questi giorni era ancora in acque croate – non arriverà così neppure Abeona, la nave appoggio di 75 metri (dello stesso proprietario) che funge come mega-garage dove trovano posto le auto preferite di Bezos, le moto d’acqua, e l’elicottero della signora Sanchez. Difficile però parlare di low-profile: nella laguna sono attesi 7-8 yacth miliardari degli amici e ospiti della coppia; per non parlare dei circa 90 voli di jet privati e aero-taxi attesi tra il 24 e il 27 giugno negli aeroporti di Venezia, Verona e Treviso – scali gestiti dalla veneziana Save – per la programmazione dei quali sono in corso riunioni tra Polizia di frontiera e gli enti di Stato per il controllo dei voli civili, Enav ed Enac. I primi arrivi dovrebbero iniziare da oggi. Intanto la piattaforma No Space for Bezos’, che aveva anticipato una protesta sabato nei canali attorno alla Scuola Grande della Misericordia, ha aggiornato il programma, annunciando il ritrovo dei manifestanti – sempre il 28 giugno – in Strada Nova, alle 17, presso il ponte Nicolò Pasqualigo. All’iniziativa è stato aggiunto un altro slogan, “No space for War”, per denunciare “il legame tra èlite economiche e industria bellica”, mettendo in un unico pacchetto dell’escalation militare “Donald Trump e lo stesso Bezos”.