“Presto le vaccinazioni nelle farmacie” Il ministro Speranza: “I farmacisti saranno preparati, dobbiamo accelerare i tempi”

«Abbiamo approvato una norma che consentirà le vaccinazioni anche in farmacia. Appena avremo un numero di dosi più significativo useremo anche le farmacie. I farmacisti avranno una formazione apposita, saranno previsti spazi che garantiscano la vaccinazione in sicurezza». Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza durante un suo intervento a Domenica in su Rai 1, facendo riferimento al Dl Sostegni. “Questo per accelerare il più possibile con la campagna vaccinale”.

QUALCHE SEGNALE. Negli ultimi 3-4 giorni si vedono «piccoli segnali di rallentamento» ma sono ancora oggi 300 le vittime. L’andamento dell’epidemia di Covid in Italia potrebbe avere sviluppato l’inizio degli effetti delle nuove misure restrittive, «che saranno ben visibili dopo 2-3 settimane dalla loro introduzione», spiega il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta che analizza la situazione in particolare negli ospedali, ancora ancora in forte stress. A rimarcare che la situazione al momento è ancora delicata è anche il ministro della Salute Roberto Speranza che si dice però ottimista per l’estate, con un progressivo miglioramento atteso in primavera grazie alle misure e ai vaccini. I dati di oggi invitano alla cautela invocata dagli esperti anche se in alcune situazioni, come nel Lazio, si raccolgono i primi segnali positivi delle restrizioni.

CI VUOLE TEMPO. “Alla fine della prima settimana di zona rossa si vede un primo segnale di frenata dei contagi – ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato – e rispetto alla scorsa domenica il numero dei casi è in diminuzione».
Sono 20.159 positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 23.832. Sono invece 300 le vittime in un giorno (ieri erano state 401). I dati come sempre risentono dell’ «effetto fine settimana» e le fluttuazioni giornaliere sono ormai non sono considerate significative. Il tasso di positività risale di mezzo punto al 7,2% (ieri era al 6,7%): sono infatti 277.086 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati. Sabato erano stati 354.480. E anche negli ospedali la situazione resta complessa. Sono 3.448 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Covid in Italia, 61 più di ieri nel saldo tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri «Questi livelli di sovraccarico, oltre a rendere più complessa l’assistenza dei pazienti COVID, aumentano lo stress di personale e servizi ospedalieri e impongono di rimandare interventi chirurgici e altre prestazioni non urgenti per pazienti non COVID».

FASE DISCENDENTE. “La terza ondata si è «innestata» nella fase discendente della seconda”, continua Cartabellotta, partendo da un «altopiano» con oltre 382 mila casi attualmente positivi, 17.725 pazienti ricoverati in reparti di area medica e 2.082 in terapia intensiva. «In circa 4 settimane, questi numeri sono schizzati rispettivamente a oltre 565 mila, 27.061 e 3.387. Di conseguenza, nelle Regioni che hanno sperimentato una maggiore circolazione del virus si è presto arrivati ad una saturazione dei posti letto».