Progetto Fuoco, iniezione di fiducia E’ tornato ai livelli pre Covid con il 32 per cento di operatori provenienti dall’estero

Progetto Fuoco chiude in fiera a Verona con un grande successo di pubblico e operatori e torna ai livelli pre-Covid, bissando le presenze dell’edizione 2020. Un’iniezione di fiducia per il settore, che in Italia vanta un giro di affari di 4 miliardi di euro e 14 mila aziende, complice anche il grande ritorno di interesse da parte dei consumatori per legna e pellet. Il più importante evento mondiale dedicato al riscaldamento a biomassa, promosso da Piemmeti, si è tenuto dal 4 al 7 maggio e ha visto la presenza di più di 800 brand, con il 32% di operatori provenienti dall’estero. Numeri in linea con l’edizione precedente, quando gli operatori esteri erano il 36%, ma comprendevano anche un 6% di russi e ucraini.
“In questi giorni abbiamo respirato grande fiducia da parte di operatori ed espositori. Da parte nostra la soddisfazione è tanta, perché siamo di fronte ad un risultato per nulla scontato» dichiara Raul Barbieri, direttore generale di Piemmeti. «Dopo due anni difficili segnati dalla pandemia torniamo ai livelli del 2020 e smentiamo chi faceva previsioni negative alla vigilia. Il settore del riscaldamento a biomassa, così come Progetto Fuoco che ne è punto di riferimento mondiale, sono in buona salute. Abbiamo lavorato seriamente insieme a tutti i partner coinvolti, che ringrazio, e i risultati si sono visti’’. Nell’ultima giornata di manifestazione si è tenuta la premiazione della seconda edizione di “Give Me Fire – Progetto Fuoco Startup Award”, la challenge promossa da Progetto Fuoco, Blum e AIEL che ha visto numerose aziende innovative sfidarsi a colpi di pitch e presentare i loro prodotti tecnologici relativi al settore del riscaldamento a biomassa. Ad aggiudicarsi la vittoria è stata la startup pistoiese Ager Oliva, che ha l’obiettivo di salvare i 4 milioni di ulivi abbandonati in Toscana attraverso adozioni a distanza da parte di privati e aziende, così da garantire la salvaguardia della biodiversità, il rispetto dell’ambiente, il recupero di territorio ed evitare il rischio idrogeologico. Al secondo posto BioLogik Systems, startup con sede al NOI-Techpark di Bolzano che produce sistemi per la valorizzazione energetica di rifiuti di biomassa. Terzo posto ex-aequo per Altrefiamme, progetto che si propone di valorizzare l’intera filiera del legno grazie ad una piattaforma di e-learning professionale, un marketplace e un’area servizi basata su Blockchain e sensorizzazione IoT, e Fybra, startup che ha brevettato un sensore IoT che, attraverso algoritmi predittivi e adattivi, migliora la qualità dell’aria negli spazi chiusi, sfruttando la ventilazione naturale o ottimizzando la ventilazione meccanica.
Ma Progetto Fuoco ha puntato i riflettori anche su bellezza e design dei prodotti. Sono andati alle aziende Moretti Fire di Ripatransone (Ascoli Piceno) e Kalon di Tarquinia (Viterbo) i due riconoscimenti della prima edizione di “Prize X 2021”, premio di design per stufe e caminetti organizzato in partnership con il blog “Fire Observer | Danilo Premoli”. Nell’allestimento in Fiera le stufe selezionate per la finale del premio sono state ambientate da alcune aziende mobiliere di Lignum, ente di governance del Distretto del Mobile di Verona, Padova e Rovigo, che in partnership con Piemmeti ha creato un’area espositiva di 400 metri quadri a Progetto Fuoco. In questo contesto 14 aziende del Distretto hanno arredato dieci spazi arredativi per ambientare le dieci stufe selezionate dal team di Prize X.