Pronto intervento contro il disagio. La 5° edizione del “Premio Gugliemi’’ con Fondazione Fevoss Stella Cavallini, con la sua tesi in scienze pedagogiche a Verona, ha vinto la borsa di studio

E’ Stella Cavallini, 25 anni, la vincitrice della quinta edizione del Premio nazionale «Carla Guglielmi», un riconoscimento per tesi di laurea o dottorato, bandito dalla Fondazione Fevoss Santa Toscana con Fieracavalli, per dare rilievo alla straordinaria relazione tra uomo e cavallo e alle ricerche nel settore degli interventi assistiti con questo animale. Un tema, unito alla passione educativa verso giovani in difficoltà, che è stato la ragione di vita di Carla Guglielmi, stimata docente di Lettere dell’istituto tecnico Pasoli di Verona scomparsa alla fine del 2016, a cui il marito Angelo Pasi ha deciso di intitolare il premio. E un tema particolarmente sentito in un periodo in cui l’emergenza «baby gang» e il disagio giovanile hanno convinto le istituzioni a inviare negli istituti scolastici squadre di professionisti dedicate ad intercettare precocemente i campanelli d’allarme. «A questo proposito, obiettivo del premio è premiare gli elaborati più originali e innovativi che vedono nel cavallo un possibile supporto al giovane in particolari situazioni di difficoltà psicofisica, ma anche come “compagno” nel naturale percorso dell’adolescenza e della crescita verso l’età adulta», spiega il promotore e benefattore, Angelo Pasi. I VINCITORI. A parere della giuria, composta dallo stesso Pasi, dai vertici di Fondazione Fevoss Santa Toscana, da veterinari e docenti universitari, il lavoro più meritevole è stato dunque la tesi di laurea magistrale in Scienze Pedagogiche di Stella Cavallini discussa all’Università degli Studi di Verona, dal titolo «Educare attraverso il rapporto con gli animali», che ha vinto il primo premio, una borsa di studio del valore di 1.500 euro. Mentre una menzione speciale e un assegno di 300 euro, fra le tesi pervenute quest’anno alla Fondazione Fevoss Santa Toscana, va a Silvia Andreotti, 26 anni di Genova, per la tesi di laurea magistrale in Psicologia Clinica e della Riabilitazione discussa all’Università Niccolò Cusano, dal titolo «La relazione tra ragazzi con disabilità e il cavallo: come gli interventi assistiti possono sostenere la collaborazione fra gli utenti e il loro sviluppo bio-psico-sociale», e a Deborah Scarponi, 25 anni di Treia (Macerata), per la tesi di laurea in Scienze e Tecniche dello sport e delle attività motorie preventive e adattate, discussa all’Università degli Studi di Perugia, dal titolo «Sono al tuo fianco: progetto su Interventi Assisititi con Equidi in bambini con disturbo dello spettro autistico». «Decidere di pubblicare una sintesi scientifica delle esperienze di ricerca più significative scaturite nelle prime edizioni del riconoscimento è stato il nostro modo per imprimere il segno della ripartenza dopo la stagione difficile del Covid», ricorda il presidente di Fondazione Fevoss Santa Toscana, Alfredo Dal Corso. «Il cda ha deciso di proseguire su questa strada con il duplice obiettivo di offrire ai giovani laureati un ulteriore riconoscimento della qualità del lavoro svolto e quello, statutario per la Fondazione, di favorire la diffusione scientifica».