“Pronto, Sindaco sono Mattarella” – calamità naturali e responsabilità politiche La telefonata del Presidente della Repubblica a Sboarina, appena finito il sopralluogo col Governatore Zaia. "La solidarietà dell'Italia". Grandine, pioggia e vento hanno travolto la città, che in pochi minuti è finita sott’acqua. Allagato anche l’ospedale di Borgo Trento

Foto di Udali

Tragedia scampata per miracolo

Nubifragio violentissimo. Ma da vent’anni nessuno si occupa più di strade e caditoie

Osservando i fatti da un’al­tra prospettiva diciamo che Ve­rona ha retto bene la furia della natura. È venuto giù di tutto ma non è morto nessuno. I danni sì, quelli sono ingenti, milioni di euro, auto da buttare, case e a­ziende allagate, raccolti dilaniati. Ma che la pioggia e il vento non abbiano pro­vo­cato vittime è un risultato straordinario. La città, inol­tre, questa mattina ha ri­preso le proprie attività senza piangersi addosso, con la laboriosità di sempre, nonostante gli enormi disa­gi. Vigili del fuoco, Prote­zio­ne Civile, polizia e carabi­nieri hanno lavorato tutta notte. La gente ha male­det­to il cielo ma si è subita rim­boccata le maniche, come sempre. Crediamo che da altre parti la reazione non sarebbe stata la stessa. Alla fine tutto bene, dunque? No, per nulla. È stato un ca­so che non sia scappato il morto. L’emblema del mi­ra­colo è l’uomo che travolto da un metro e mezzo d’a­cqua, vicino alla chiesa di Santo Stefano, tenta di met­tersi in salvo dalla piena. L’acqua scesa impetuosa dalla vietta soprastante po­teva ucciderlo. Il tutto in pieno centro: assurdo. Ci sono stati incidenti a raffica, tamponamenti e molto di peggio. La pioggia, al solito, in pochissimi minuti ha som­merso le strade, e i sottopassi hanno assunto le sembianze di trappole ma­rine. “Ventimila leghe sotto i mari” abbiamo titolato poco tempo fa, e qualcuno a Pa­lazzo si è perfino risentito. Verona è finita negli abissi. Ieri è piovuto molto più del solito, va detto. La grandine sembrava sparata da mitra impazziti. Pareva l’apocalis­se. L’intensità dell’evento pe­rò, che solo un pazzo o una persona in malafede può negare, non può fun­gere da scusa, l’ennesima, sempre la stessa, per gli amministratori cittadini. Chia­riamo: la responsabilità non è solo di quelli attuali, ma anche dei precedenti. Le strade sono ridotte ma­lissimo da almeno quindici an­ni. Tombini e caditoie vanno in tilt alla prima acqua. È la quinta volta che accade in poche settimane. I politici si nascondo rego­lar­mente dietro l’«ec­ce­zio­nalità» dell’accaduto, ma se l’eccezione diventa la re­gola – e lo è diventata da an­ni, toc toc c’è nessuno? – occorre intervenire, non se­guitare a maledire Giove Pluvio. Ser­e un piano serio e urgente di manutenzione cittadina. Si mettano di par­te i progetti faraonici, che peraltro non hanno mai visto né vedran­no la luce, e ci si occupi delle cose vera­mente utili, che mai come di questi tempi porterebbero anche voti. Il governatore Za­ia, giunto a Verona poco prima dell’ora di pranzo, ha esortato il governo a di­chia­rare lo stato d’emer­genza e il Consiglio dei ministri a emanare un provvedimento ad hoc. Noi veronesi non sia­mo abituati a chiedere soldi a nessuno, ma Roma non può neppure voltarsi dall’altra parte visto le gabelle che paghiamo. Sa­rebbe comunque già un passo avanti se i soldi delle tasse comunali venissero impiegati per rendere la città più sicura. È già così?
Allora non resta che aff­i­darci a San Zeno.

Alessandro Gonzato

“Verona ha tutta la mia solidarietà”

LA TELEFONATA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA AL SINDACO

“Pronto, Sindaco, sono Mattarella”. Federico Sboarina forse ha tenuto di non aver capito bene. “Invece era vero”. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha chiamato questa mattina il sindaco “per esprimere la mia solidarietà e vicinanza, insieme a quella di tutti gli italiani, ai cittadini veronesi rimasti duramente colpiti dal violento nubifragio e dalla tromba d’aria di ieri”.
Durante la telefonata, il presidente ha chiesto informazioni “sulla situazione e si è sincerato del fatto che, nonostante la gravità del fenomeno meteorologico, non vi siano stati feriti”, spiega Sboarina. ” Il Capo dello Stato ha poi chiesto notizie sulla situazione degli alberi caduti, particolarmente lesionati a causa delle forti raffiche di vento”.
“E’ stata una grande e piacevole sorpresa la telefonata del presidente Mattarella – ha dichiarato il sindaco –. Ero appena rientrato dal sopralluogo effettuato, questa mattina, insieme al governatore del Veneto, in alcune delle zone più colpite della città. Ho informato il presidente Mattarella, sottolineando come questo nuovo e devastante evento sia per Verona un duro colpo dopo i mesi di lockdown. La nostra città sta tenacemente reagendo alla crisi dovuta alla pandemia, e adesso servono altre risorse per il ripristino. Ho ringraziato il presidente per la telefonata e la solidarietà espressa, ricordandogli come, a seguito di questi accadimenti, servano ora, con urgenza, nuovi fondi da destinare alla sistemazione dei numerosi ed importanti danni presenti in molte zone della città e in molte attività produttive oltre che abitazioni private.
Il presidente mi ha inoltre ribadito come, nonostante la furia dell’evento, sia un vero miracolo che non vi siano stati feriti, ma solo danni materiali”.

Foto di Renzo Udali

“Verona piange, ma non si abbatte”

Così il sindaco dopo il sopralluogo: “Gli sciacalli che si agitano, meritano il silenzio”

“Un evento assolutamente straordinario – ha detto il sindaco dopo il sopralluogo effettuato assieme a Zaia -. Una furia impressionante, la cui devastazione è sotto gli occhi di tutti, con vento, acqua e grandine di proporzioni mai viste prime che hanno messo in ginocchio una città già duramente messa alla prova dal Covid. Siamo al lavoro per quantificare i danni pubblici e privati, al momento è impossibile fare una stima, nemmeno approssimativa, possiamo solo immaginare che servano milioni di euro per riparare ciò che andato distrutto. Centinaia di uomini della Protezione civile stanno lavorando ininterrottamente da ieri, insieme agli operatori delle aziende municipalizzate e agli agenti della Polizia locale, per rimettere in piedi la città a cominciare dalla zone più colpite”, ha aggiunto ancora Sboarina.

“Davanti alla drammaticità di certe immagini, è un miracolo che nessun cittadino sia rimasto in qualche modo ferito. Ho visto concittadini piangere per i danni che hanno subito e per le ricadute di tale evento sulle loro attività, ma non ne ho visto nemmeno uno starsene seduto con le mani in mano aspettando chissà quale miracolo. Questi sono i veronesi, cittadini che si mettono subito a spalare, che lavorano sodo e che non hanno vergogna a farsi aiutare e che, come è legittimo, contano sulla vicinanza delle istituzioni. Per rispetto di queste persone, che con le lacrime agli occhi cercano lo stesso di rialzarsi, sarebbe opportuno che almeno per una volta certi sciacalli si mordessero forte la lingua o si chiudessero le mani in un cassetto, anzichè usarle sulla tastiera per attacchi vergognosi e disdicevoli. Sarebbe più dignitoso il silenzio. Le polemiche strumentali davanti a una evidenza simile, con tutta Italia che ci chiama per darci la solidarietà, qualificano chi le fa e non fanno altro che danneggiare la città”.

Quindi i ringraziamenti, a cominciare dal presidente della Regione, ‘che per Verona c’è sempre e subito – ha detto il sindaco -. Ieri sera la firma dello stato di crisi per il nostro capoluogo e per le altre città venete colpite dal maltempo, stamattina il sopralluogo per verificare di persona lo stato di emergenza e dare concretamente avvio alle procedure affinchè i cittadini possano vedere risarciti i danni subiti. Possiamo sempre contare sul governatore e questo è motivo di sollievo. Ora ci aspettiamo che anche il Governo faccia la sua parte”

Giorgetti: “Meno burocrazia per interventi più efficaci…”

“Meno burocrazia e procedure semplificate per riparare i danni da maltempo nei Comuni veronesi messi in ginocchio dal nubifragio”. Massimo Giorgetti, di Fratelli d’Italia, vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto, interviene a margine della conferenza stampa del governatore Luca
Zaia.
«Ringrazio il presidente Zaia per aver messo in moto la macchina in maniera rapida, decretando lo stato d’emergenza per Verona e gli altri Comuni veronesi colpiti», dice il consigliere veronese. «Eventi eccezionali richiedono misure eccezionali e lo snellimento delle procedure
aiuterebbe a predisporre nel più breve tempo possibile un piano degli interventi urgenti. Tra quelli che dovrebbero interessare la città di Verona ci sono senz’altro il completo rifacimento della rete fognaria delle zone a rischio e la manutenzione massiccia di tombini e caditoie. È inaccettabile che
dopo pochi minuti di pioggia, seppure intensa, Verona venga sommessa. Esprimo la mia vicinanza alla popolazione e alle imprese danneggiati dal maltempo».

E Fontana interpella Conte “Il Governo deve fare il suo. Ma Verona rialzerà la testa”

“Ieri sera ho avuto modo di sentire il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte il quale mi ha assicurato che oggi faranno tutte le valutazioni necessarie per la nostra Città. Ad un evento eccezionale, spero che ci sarà una risposta eccezionale”. Così il segretario della Liga Veneta e vicesegretario federale della Lega Lorenzo Fontana dopo il nubifragio che ha colpito duramente il territorio Veronese e altre province venete. “Il Presidente Zaia – sottolinea Fontana – ha subito firmato lo stato di crisi e lo ringrazio per la celerità del suo intervento, così come ringrazio anche l’assessore Bottacin con cui siamo stati in contatto fin da subito, che ha coordinato la protezione civile arrivata anche dalle altre province venete”.
“Il nostro territorio supererà anche questa prova – dice Fontana -. Perché la sua gente, i suoi operatori, i suoi volontari, la sua protezione civile già ieri, da subito, erano sui luoghi disastrati per vedere come risolvere i problemi. Perché questo è lo spirito di questa città, che mi rende orgoglioso di essere veronese. Ci auguriamo che anche il governo faccia la sua parte, dando risorse adeguate e massimo sostegno alle nostre comunità duramente colpite dal maltempo”.
“Tantissimi i video che in queste testimoniano la situazione drammatica dentro e fuori l’Ospedale di borgo Trento. Città allagata. Non solo, anche il pronto soccorso è inaccessibile per l’acqua che, in una manciata di secondi, ne ha invaso gli spazi”, osserva Annamaria Bigon, che sposta l’obiettivo sui danni all’ospedale di Borgo Trento. “Parliamo di una struttura ricostruita pochi anni fa. Una struttura pubblica che dovrebbe essere la più sicura, sia sotto un aspetto edilizio che igienico. Come possiamo pensare di avere servizi di eccellenza se le strutture sono dei colabrodo? Come possiamo pensare di avere servizi di eccellenza se le strutture sono dei colabrodo? È impossibile. Credo occorra immediatamente intervenire e vogliamo assolutamente vedere la perizia anche sul reparto della donna e del Bambino.La Lega non ha amministrato bene. E soprattutto su Verona ha abbandonato il territorio. Bisogna cambiare, non possiamo accettare questa situazione!”

Infine, ecco il pensiero di Orietta Salemi, Italia Viva. “Il primo pensiero è rivolto a coloro che si trovano in una situazione di difficoltà in queste ore drammatiche di maltempo impazzito che si è abbattuto sulla città e a chi sta lavorando per fronteggiare la situazione. A tutti loro va mio abbraccio solidale. Aggiungo che questo evento è straordinario e non era mai avvenuto nulla del genere negli ultimi 100 anni, quindi ogni commento risulta superfluo. Ma non posso non rivolgermi a chi oggi ha responsabilità nella politica locale e regionale poiché serve un impegno vero per una pianificazione che comprenda interventi strutturali e di manutenzione quartiere per quartiere, a partire dalle aree più a rischio. La rete fognaria della città è un problema che deve essere risolto una volta per tutte perché non è più accettabile che a ogni evento temporalesco ci siano zone che vanno sotto acqua. E’ evidente che i cambiamenti climatici con eventi estremi di vento, pioggia e grandine sono diventati ormai un dato di fatto a causa del riscaldamento globale. La politica deve impegnarsi a mettere in sicurezza il territorio e a ridurre drasticamente le emissioni di anidride carbonica, responsabili della impennata delle temperature globali”.

Allegri e “una pianificazione urgente”

“I cambiamenti climatici sono ormai evidenti, servono interventi diversi e più mirati”

“Esprimo solidarietà e vicinanza ai territori colpiti ieri dall’eccezionale evento atmosferico che si è abbattuto su Verona e provincia, con gravi danni per i cittadini e anche per la nostra agricoltura” dichiara Giandomenico Allegri, esponente del Partito Democratico e candidato alle prossime elezioni regionali, sottolineando che “quanto accaduto mostra eventi temporaleschi sempre più violenti, segno evidente di un cambiamento climatico in atto, che non si può ignorare”.
“E’ chiaro” aggiunge Allegri ” che c’è bisogno di un’assunzione di responsabilità collettiva sociale e ambientale e di urgenti contromisure, come indicato anche di recente dal Piano Europeo New Green Deal, dove si prevedono specifici investimenti tecnologici e finanziari per la riduzione delle emissioni contro il riscaldamento globale”.
“Sul piano delle soluzioni e degli interventi” sottolinea Allegri “oltre alla necessità di un’azione più responsabile di corretta pianificazione urbanistica contro la cementificazione selvaggia, gli eventi meteorologici violenti di questi anni mostrano che occorre al più presto potenziare le reti di raccolta e smaltimento delle acque bianche o meteoriche. Per fare questo – come rivendico da tempo – la gestione delle acque meteoriche non può più essere lasciata a carico dei Comuni, ai quali mancano risorse specifiche per affrontare questi eventi, ma deve essere portata all’interno del ciclo idrico integrato e far capo quindi ai gestori che già coordinano gli interventi per acqua potabile, depurazione, fognatura”.

E Pasetto “apre” a un tavolo: “Eccoci pronti a collaborare”

“Sono le ore della solidarietà e della collaborazione, mettendo davanti a tutto l’amore per il nostro territorio e la vicinanza ai concittadini cosi’ duramente colpiti”, afferma Giorgio Pasetto, candidato alle Regionali per + Veneto in Europa.
“In questi momenti la politica sana deve cercare uno sforzo comune per affrontare eventi naturali disastrosi sempre più frequenti e insieme trovare metodi di prevenzione.
I cambiamenti climatici sono prepotentemente sotto gli occhi di tutti e -purtroppo- non perdonano nemmeno la più piccola trascuratezza nella gestione del territorio, dei servizi urbani, delle attività edilizie”, osserva ancora Pasetto, che apre poi a un tavolo di confronto.
“A maggior ragione , regioni e anche singole città devono rapportarsi con l’Europa, che offre fondi immediatamente accessibili, destinati anche a queste politiche. Diamo la massima disponibilità ad un tavolo di lavoro immediato, che con la massima trasparenza rilevi le criticità ed elabori un piano di intervento”, conclude l’intervento Pasetto.

E Bozza non va per il sottile: “Sindaco, memoria corta?”

“Ieri il Sindaco Sboarina mi ha attaccato pubblicamente. Trovo veramente assurdo che nelle ore in cui Verona sta vivendo un simile dramma Sboarina pensi alle polemiche e agli attacchi personali”, afferma Alberto Bozza, consigliere comunale di “Fare” e prossimo candidato alle Regionali.
“Io ho solo sollevato con garbo – e credo lo stiano facendo molti cittadini – dubbi su come sia gestita dal punto di vista idraulico la sicurezza dei veronesi e ho denunciato le criticità di una scarsa o assente manutenzione: cose concrete da cui dipende la vita dei miei concittadini e per le quali continuerò a battagliare per fare in modo
di essere più preparati al prossimo nubifragio. Oggi occorre
concentrarsi sugli interventi di manutenzione e sistemazione delle reti fognarie e della raccolta delle acque”, aggiunge Bozza, che poi rincara la dose.
“Purtroppo le “bugie” di Sboarina hanno le gambe corte come le sue promesse: non si ricorda forse di aver annunciato quasi due anni fa, il 17 novembre 2018, grandi progetti ed interventi sul sistema idrico in centro città e riferendosi a Portoni Borsari dichiarava che “era stata eliminata ogni eventualità di nuovo allagamento in Portoni Borsari”? Per non parlare di Via S. Alessio, ormai famosa nel mondo perchè ci si può annegare: i lavori di modifica della fognatura sono finiti da meno di un anno proprio nella zona di massimo allagamento di ieri. Un gran bel risultato. Ricordo al sindaco che proprio grazie ad un ordine del giorno del 22 marzo 2018 il sottoscritto ha presentato in consiglio comunale l’anticipo del finanziamento della nuova rete fognaria di acqua bianche a Veronetta per euro 950.000,00 al 2018, mentre lui lo proponeva per il 2019. L’ordine del giorno è stato accolto. Quindi quando sostengo che l’evento di ieri è stato il più violento ed intenso degli ultimi decenni e che certo non si poteva evitare, affermo però anche, a ragion veduta, che i danni potevano essere limitati. Quello che vogliono i veronesi è che chi amministra investa maggiormente sulle reali ed urgenti priorità come la manutenzione del verde, delle caditoie, il potenziamento della rete di raccolta fognaria e non ad opere come il nuovo stadio. Fatti, non parole”.

Bertucco: Non serve piangersi addosso

“Di fronte a calamità come quella di ieri che si è abbattuta sulla città sradicando centinaia di alberi e allagando decine di quartieri, la politica può continuare a piangersi addosso, ripetendosi che sono fenomeni improvvisi e imprevedibili, oppure può prendere atto che con i cambiamentI climatici in atto, bombe d’acqua e trombe d’aria sono eventi da mettere assolutamente in conto, e da affrontare non sempre in via emergenziale come fatto finora, ma in via preventiva”, l’analisi di Bertucco, Verona e Sinistra in Comune, candidato alle prossime Regionali.
“Dopo aver ringraziato tutti coloro che si sono prodigati e lo stanno ancora facendo, perattenuare i danni dell’uragano, Verona cominci ad investire sulla sicurezza delle persone e del territorio, innanzitutto portando a termine gli interventi sulla rete fognaria che si attendono da decenni, e in secondo luogo rinnovando i contratti di servizio con Acque Veronesi ed Amia tenendo conto delle nuove necessità e dei nuovi bisogni”.