Pronto Soccorso, dottoressa aggredita. Gottardi (Uil): ”Non possiamo accettare che i nostri operatori siano esposti a violenza”

L’Ordine dei Medici chirurghi e Odontoiatri di Verona esprime la più ferma condanna per l’episodio di violenza avvenuto nelle scorse ore al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Legnago, dove un medico è stato vittima di un’aggressione durante il proprio turno di servizio. «Siamo profondamente indignati per quanto accaduto – dichiara il presidente Alfredo Guglielmi, – e desideriamo manifestare piena solidarietà e vicinanza alla collega coinvolta, a tutto il personale sanitario e alla direzione dell’ospedale. Questi episodi non sono più tollerabili: chi dedica la propria vita alla cura degli altri non può e non deve lavorare nella paura». L’Ordine ribadisce che la sicurezza sui luoghi di lavoro è un diritto irrinunciabile, soprattutto in contesti delicati come quelli dell’emergenza-urgenza, dove il personale sanitario opera con professionalità e spesso in condizioni di forte stress. «Chiediamo con forza che vengano adottate misure concrete e immediate per garantire la sicurezza degli operatori sanitari», prosegue il presidente, «e rinnoviamo l’appello alle istituzioni affinché questi atti vengano perseguiti con la dovuta severità. La violenza contro i medici e il personale sanitario è un attacco all’intero sistema di cura e al diritto dei cittadini di ricevere assistenza in un ambiente sicuro e rispettoso». L’Ordine dei Medici continuerà a sostenere ogni iniziativa volta a tutelare la dignità e l’incolumità dei professionisti della salute e a promuovere una cultura del rispetto e della legalità. L’ultimo episodio di violenza si è verificato sabato sera presso il Pronto Soccorso di Legnago: un paziente, trasportato in stato di alterazione e inizialmente non cosciente, durante le manovre di cura ha improvvisamente aggredito infermieri e medico. Dopo spinte e momenti di panico, ha persino scagliato un monitor contro il medico di turno, mancandolo solo per un soffio. Un episodio che ha lasciato operatori e pazienti sotto shock, e che conferma la drammatica vulnerabilità di chi lavora in prima linea. E non si tratta di un caso isolato: meno di dieci giorni fa, il 30 agosto, sempre all’ospedale di Legnago, un altro paziente aveva creato momenti di vero terrore tra personale e degenti, arrivando a lanciare un estintore contro un tecnico e a devastare interi reparti. Solo l’intervento dei Carabinieri – costretti persino a utilizzare il taser – ha permesso di contenere la situazione. Questi due gravi episodi, accaduti in un così breve arco di tempo nello stesso Pronto Soccorso, rappresentano la fotografia di una realtà che riguarda tutta la Regione Veneto: nelle nostre strutture si verificano quotidianamente aggressioni, spesso meno eclatanti, ma che segnano profondamente gli operatori. Una drammaticità che sembra non avere fine e che pesa come un macigno sul lavoro di chi garantisce, giorno e notte, assistenza e cure ai cittadini. «Non possiamo più accettare che i nostri operatori sanitari siano quotidianamente esposti a episodi di violenza e rischio personale mentre svolgono il loro dovere di cura verso i cittadini. È urgente che la politica e le istituzioni mettano la sicurezza del personale sanitario in cima all’agenda, perché senza tutela degli operatori non c’è sanità che possa reggere», dichiara Stefano Gottardi, Segretario Generale UIL FPL Veneto.