Pronto Soccorso: rinforzare l’organico La criticità è grave e costringe i pazienti a lunghe attese e il personale a turni estenuanti

Non si ferma la polemica per la situazione del Pronto Soccorso di Legnago finito nel mirino delle televisioni Mediaset.
Ora c’è da registrare una presa di posizione della consigliera regionale veronese del Pd Veneto, Anna Maria Bigon, che ha presentato un’interrogazione sulla vicenda, sottoscritta anche dai colleghi Andrea Zanoni e Francesca Zottis.
Nell’interrogazione il gruppo Pd chiede che “l’assessore Lanzarin dica chiaramente se c’è l’intenzione della Giunta regionale di intervenire per rimpinguare l’organico in forza al Pronto Soccorso di Legnago. Oppure ammetta che hanno alzato bandiera bianca, lasciando la strada aperta all’avanzare del privato come emerge dalla vicenda legata all’apertura del servizio a pagamento presso la struttura Domus Salutis. La criticità del servizio pubblico è grave e costringe i pazienti a lunghe attese e il personale a sopportare turni di lavoro estenuanti. Purtroppo una situazione diffusa nel veronese, aggravata dalla carenza dei medici di medicina generale, che faticano a esercitare l’insostituibile ruolo di filtro e di primo presidio per i cittadini, costringendo i cittadini a rivolgersi al servizio di Pronto Soccorso anche in casi di limitata gravità e ad attendere ore per una visita. E i dati Agenas confermano una tendenza preoccupante, visto che in Veneto i codici bianchi rappresentano il 54% degli accessi al pronto soccorso, rispetto al 9,5% della Lombardia, con appena il 20% dei codici verdi”.
Con l’interrogazione, si chiede inoltre all’assessore alla Sanità “se l’attività di Pronto Soccorso privato esercitata nel comprensorio di Legnago sia regolarmente autorizzata”.