Verona si conferma nella top ten delle città italiane per la qualità della vita elaborata da Il Sole24Ore e si piazza al 7° posto come lo scorso anno. Si resta al settimo posto come lo scorso anno. La performance migliore? Gli spettacoli. Primo e secondo posto vanno a Trento e Bolzano, incoronate dall’edizione 2025 della Qualità della vita tra le 107 province italiane esaminate in base a 90 gli indicatori statistici utilizzati, forniti alla redazione da fonti certificate, che misurano il benessere nei territori italiani. I 90 indicatori sono suddivisi nelle sei macrocategorie tematiche (ciascuna composta da 15 indicatori) che accompagnano l’indagine dal 1990: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società e salute; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero. Per ciascuna delle sei macro-categorie di settore, si individua una graduatoria determinata dal punteggio medio riportato nei 15 indicatori. La top 10 è tutta settentrionale e premia, come spesso accade nella ”bilancia” dei 90 indicatori, piccole province come Bergamo (vincitrice nel 2024, ora al 5° posto), Treviso, Padova (che ritorna tra le teste di serie dopo 30 anni di assenza: era nona nel 1994), Verona che si conferma al settimo posto. E segna il ritorno all’apice della classifica generale anche delle grandi aree metropolitane come Bologna e Milano, rispettivamente al 4° e all’8° posto, in testa per «Demografia, società e salute», la prima e per «Ricchezza e consumi» e «Affari e lavoro» la seconda. E veniamo nel dettaglio a Verona e provincia che presentano luci e ombre. La performance migliore è quella degli spettacoli: Verona è al primo posto assoluto per numero di biglietti, grazie all’Arena: oltre 3 volte la media nazionale. Tra festival lirico e concerti rock e pop l’anfiteatro si conferma una macchina da guerra per capacità di attirare pubblico e generare turismo. Il risultato peggiore invece è sul fronte della sicurezza: Verona è al 101° posto su 107 per quanto riguarda i furti in abitazione, confermando così un allarme più volte lanciato da cittadini e istituzioni. Entrando nelle sei macro categorie, Verona si conferma una città ricca: sul fronte di Ricchezza e consumi si piazza al 15° posto guadagnando ben 17 posizioni; in particolare il valore aggiunto pro capite sale del 17,9 per cento e aumentano i valori immobiliari in particolare i prezzi al metro quadro per le vendite. Stabile Verona per la categoria Affari e lavoro, al 12° posto con una posizione guadagnata sul 2024: unica nota di rilievo il calo delle start up innovative. Non bene il fronte Giustizia e sicurezza dove Verona scivola di 15 posizioni fermandosi all’85° posto in questa classifica con due criticità: alto come dicevamo il numero delle denunce per furti in abitazione (settimo posto assoluto in Italia tra le città più svaligiate, 101° posto nella classifica) ed è alta la percezione di insicurezza (95ma posizione su 107). Sul fronte della Qualità della vita Verona si piazza al 17° posto di questa classifica scalando 13 posizioni ma con note positive e altre meno. L’aria è sempre di qualità scarsa (79° posto), la raccolta differenziata aumenta ma ancora troppo poco (41° posto in classifica), diminuisce il dato sulle piste ciclabili con un segno negativo: meno 5,4% e 38ma posizione. Le ondate di calore sono numerose (71° posto) e pure le notti tropicali (49ma posizione). Sul fronte demografia, società e salute, segnali positivi per la natalità che registra +1,5%, il rapporto tra anziani e giovani è però ancora squilibrato (in aumento i primi sui secondi), calano i laureati di quasi l’11 per cento e sono troppo pochi i medici di famiglia (97° posto su 107). Di Cultura e tempo libero si è detto in merito all’altissimo numero di biglietti per gli spettacoli ma di contro, calano le librerie con un meno 10 per cento.



