Quando Flavio Tosi era il più amato – Una città, i suoi sindaci (undicesima puntata) Per due mandati, dal 2007 al 2017, ha comandato la città, risultando il più apprezzato d’Italia

Rossella Lazzarini

Con Flavio Tosi, eletto il 29 maggio 2007 con il 60,7 per cento dei voti, il centrodestra nuovamente unito si riprende palazzo Barbieri. Nato a Verona il 18 giugno 1969, Tosi viene eletto per la prima volta in consiglio comunale (Lega Nord-Liga Veneta) nel 1994 a 25 anni. Nell’aprile del 2000 diventa consigliere regionale, rieletto nel 2005 con il record assoluto di preferenze.

Dal 2005 al 2007 è assessore regionale alla Sanità, incarico da cui si dimette quando diventa sindaco. Il 7 maggio 2012 verrà rieletto con il 57,3 per cento dei voti. Le prime ordinanze che firma all’inizio del mandato riguardano la sicurezza e il decoro della città. Allontana da via Mazzini i venditori ambulanti abusivi; intraprende una campagna contro i vagabondi che occupano le aree verdi cittadine; contrasta la prostituzione con multe ai clienti in cerca di prestazioni sessuali; vieta di consumare cibo e bevande vicino agli edifici storici e ai monumenti cittadini.

L’eco di queste iniziative, unito alla frequente presenza sulle reti televisive nazionali, trasformano Tosi in un personaggio pubblico. Nel 2011 risulta il sindaco più amato d’Italia con il 68,1 per cento di consensi. Sul piano delle opere pubbliche, i suoi dieci anni di amministrazione lasciano un segno sulla città. Viene realizzato il parco San Giacomo in Borgo Roma, riqualificato corso Milano, allargato ponte San Francesco, rifatta piazza Cittadella, restaurata la vasca dell’Arsenale (progetto Chipperfield), realizzato il parcheggio all’ex Gasometro dopo la bonifica, riqualificato lungadige San Giorgio, restaurato il Museo Archeologico al Teatro Romano, sistemati e protetti da recinzione i giardini di piazza Indipendenza. Con l’assessore Vito Giacino, l’urbanistica è al centro dell’azione amministrativa: il consiglio comunale approva il Piano degli Interventi, che grazie agli accordi di programma pubblico-privato dovrebbe dare una risposta ai 300 progetti presentati, con una previsione di incasso di 145 milioni di euro in opere pubbliche sul territorio.

Ma nel novembre 2013 l’ex vicesindaco e assessore all’Urbanistica, iscritto nel registro degli indagati, si dimette. Nel dicembre dell’anno successivo verrà condannato in primo grado a 5 anni per corruzione. Per Tosi è la vicenda più difficile da gestire del suo secondo mandato. Nel maggio 2014 viene eletto parlamentare europeo con quasi 100 mila voti: sceglie di restare a fare il sindaco e si dimette, cedendo il seggio a Lorenzo Fontana. Meno di un anno dopo, il 10 marzo 2015, il segretario del partito Matteo Salvini lo espelle dalla Lega. Nel corso del suo secondo mandato, dopo un lungo iter burocratico-amministrativo, si avviano i lavori del filobus, che sostituisce il vecchio progetto di tramvia. Si arena invece l’altro grande progetto bandiera della sua amministrazione, il passante nord con Traforo delle Torricelle: il gruppo di imprese che si era aggiudicato l’appalto con un progetto di traforo a doppia canna (considerato non “bancabile” per i costi elevati) non riesce a presentare una nuova proposta a costi inferiori da mettere a gara.

E si arena anche, a un passo dalla conclusione, il project financing per il restauro dell’Arsenale: un progetto da 45 milioni a carico dei privati, 12 dei quali del Comune, con una concessione d’uso per 50 anni. Nella primavera del 2017, sfumata la possibilità di un terzo mandato, candida a sindaco Patrizia Bisinella, sua compagna anche nella vita, che arriverà al ballottaggio, ma verrà sconfitta dal candidato del centrodestra Federico Sboarina.

Nuovo rifugio del cane

Nell’ottobre 2015 viene inaugurato in località Binelunghe il nuovo rifugio del cane-centro per il benessere degli animali. Viene intitolato a Giorgio e Antonella Fietta, i coniugi che con la loro donazione iniziale di 475 mila euro hanno dato il via alla realizzazione della struttura, costata quasi 2 milioni finanziati da enti pubblici (ministero della Salute, Regione, Comune) e donazioni private. Può ospitare fino a 200 animali, fra cani e gatti, su un’area di quasi 17 mila metri quadri. La struttura, affidata in gestione a Enpa, è all’avanguardia in Italia. “Per la città è un risultato storico -commenterà il sindaco Tosi alla cerimonia di inaugurazione- che realizza un’idea nata vent’anni fa quando, con l’allora vicesindaco con delega alla tutela degli animali Francesco Girondini, si cominciò a parlare della necessità di realizzare un nuovo canile”.