È una regione che investe in cultura, il Veneto. E si piazza al quinto posto in Italia, con una spesa media mensile delle famiglie che ammonta a 125,2 euro per attività culturali. Questo è uno dei tanti dati emersi nel $21^{circ}$ Rapporto Annuale Federculture ”Impresa Cultura” 2025, che offre una fotografia dettagliata del settore culturale italiano e posiziona il Veneto tra le regioni di punta per investimento culturale delle famiglie. Viene superata del 23%, quindi, la media italiana di 101,8 euro. Il Rapporto Federculture è stato presentato pochi giorni fa al Teatro Zandonai di Rovereto, nell’ultimo giorno del festival Oriente Occidente con la presenza, tra gli altri relatori, di Alberto Bonisoli, Responsabile Ufficio Studi Federculture. E non è casuale la scelta della location: proprio i festival, emerge dallo studio, rappresentano un’insostituibile risorsa per il territorio, ponendosi come traino di visitatori attratti dall’offerta culturale e che colgono l’occasione, una volta giunti a destinazione, per scoprire anche la vocazione storica, artistica, paesaggistica dei comuni coinvolti. A guidare la classifica è proprio il Trentino-Alto Adige con 152,9 euro, seguito da Lombardia, Friuli-Venezia Giulia e Lazio. Ma, come si è visto, il Veneto vanta ottimi risultati. E lo fa anche rispetto alle erogazioni liberali per la cultura, confermandosi tra le regioni più attive. Nel 2024, per esempio, il Veneto ha raccolto attraverso l’Art Bonus 12,4 milioni di euro, posizionandosi anche in questo caso al quinto posto nazionale dopo Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte e Toscana. E dunque, pur registrando una leggera flessione rispetto al 2023, quando aveva raccolto 13,1 milioni, mantiene una posizione solida nel panorama nazionale del mecenatismo culturale. Ma c’è anche qualche ombra, per esempio nel settore turistico veneto, con andamenti contrastanti. Infatti, se durante lo scorso anno a livello nazionale il turismo culturale ha registrato una crescita significativa, con i comuni a vocazione culturale che hanno attratto il 63,2% delle presenze turistiche totali, (294 milioni), il Veneto ha sperimentato una flessione del 3,4% nella spesa dei viaggiatori stranieri rispetto al 2023. Questo dato contrasta con la crescita generale del turismo culturale italiano, che ha visto aumentare del 16% gli arrivi nelle città che hanno ottenuto il titolo di Capitale della Cultura. La componente straniera, che rappresenta il 57% delle presenze nei comuni culturali italiani, sembra aver ridotto la propria presenza in Veneto, privilegiando altre destinazioni. A livello nazionale l’occupazione culturale ha raggiunto lo scorso anno le 843.000 unità, pari al 3,5% dell’occupazione totale, superando finalmente i livelli pre-Covid (+2% rispetto al 2019). Il Nord Italia concentra il 55,7% di questi lavoratori, confermandosi l’area più dinamica per opportunità occupazionali nel settore culturale. Tra le sfide future, come ha sottolineato Alberto Bonisoli, c’è l’esigenza di nuove politiche di governance capaci di coniugare sviluppo economico, tutela del patrimonio e qualità della vita. La cultura si conferma motore della domanda turistica nazionale e il Veneto deve sfruttare questa tendenza per rafforzare il proprio posizionamento competitivo, puntando su un’offerta culturale differenziata che vada oltre i circuiti turistici più battuti. Per il Veneto, in particolare, la sfida principale sembra essere quella di rilanciare l’attrattività internazionale, recuperando i flussi turistici stranieri e valorizzando al meglio il ricco patrimonio culturale della regione.
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