Quando la poesia è Sovversiva. Letture dell’attrice Simonetta Marini. Sottofondo musicale di Clara Frizzi

Con la nona stagione, il Teatro Modus/degli Orti propone un nuovo appuntamento con la poesia, con il patrocinio e il sostegno del Comune di Verona. La rassegna «Sovversiva», a cura di Marica Preto, dedica quattro serate e uno spettacolo alla profonda bellezza della scrittura in versi. Grazie alla lettura dell’attrice Simonetta Marini e all’accompagnamento musicale di Clara Frizzi al pianoforte, le quattro serate saranno un’occasione per soffermarsi su una visione del mondo diversa dal frastuono quotidiano. La contemplazione attraverso gli occhi e i versi di alcuni fra i più grandi poeti del Novecento sarà la chiave. Invece di una linea filologica o cronologica, le serate seguiranno un asse tematico, per riflettere su alcuni nodi del nostro mondo e fornire spunti inediti: i luoghi inaspettati della poesia; gli haiku; la solitudine; l’amore, in una visione tra sacro e profano. I protagonisti saranno, oltre alle acute e brevi frasi della cultura giapponese al centro della seconda serata, i versi di alcuni grandi nomi dal secolo scorso a oggi. Si tratta di poeti provenienti da tutto il mondo, più e meno noti in Italia: Fosco Maraini (padre della famosa Dacia), il «dottor poeta» Dino Azzalin, ma anche la polacca Wislawa Szymborska, il greco Ghiannis Ritsos e il celebre drammaturgo tedesco Bertold Brecht. E ancora la poetessa inglese Denise Levertov, il Nobel per la letteratura Derek Walcott (proveniente dalla piccola isola caraibica Santa Lucia), il francese Yves Bonnefoy, ed Eugenio Montejo, venezuelano che scrisse poesie per adulti e per bambini. Solo per citarne alcuni. «Questa rassegna nasce dal desiderio di porre uno sguardo poetico sul mondo, forse paradossale di questi tempi, ma necessario» commenta Marica Preto. Il primo appuntamento con «Sovversiva» è mercoledì 29 ottobre alle 21. «Qui sono le parole che contano» sarà un’occasione per introdurre alla poesia, un modo per comprendere i suoi luoghi originari, che sono tanto inaspettati quanto prossimi, perché risiedono dentro di noi, in quella parola generatrice che è potenza originaria. Il secondo appuntamento, il 10 dicembre alle 21, si intitola «Il tetto si è bruciato» ed è dedicato agli haiku, forma poetica breve, costruita su pochi versi e nata in Giappone nel Diciassettesimo secolo. Dal 23 al 25 gennaio 2026, invece, debutta lo spettacolo «Rainer. L’indicibile», una regia di Andrea Castelletti e Marica Preto con l’interpretazione di Michele Matrella. Il 4 febbraio 2026 proseguono gli incontri con la lettura di Simonetta Marini e l’accompagnamento musicale di Clara Frizzi: «Beata Solitudo» è una riflessione sul nostro essere soli al mondo. Vista come mancanza, abbandono, inquietudine, amore o libertà, la solitudine, una condizione più morale che fisica, ha accompagnato per secoli la sensibilità del poeta, in ogni angolo del mondo. «Sovversiva» si chiude l’1 aprile 2026 con «Osceno e sacro. L’amore delibera», un’esplorazione attraverso la varietà e la vastità della passione umana. Visto inizialmente come una pratica sacra, il l’erotismo nel corso della storia è diventato un tabù insieme a tutte le espressioni a esso collegate, come la seduzione, la nudità, il piacere. Nel mentre la poesia ne continuava a scrivere.