Essere tifosi del Verona significa essere votati alla sofferenza. E domenica, nello scontro salvezza di Empoli sarà ancora una volta così. «Ci sarà da soffrire fino all’ultimo minuto del campionato» sono anche le parole di Beniamino Vignola, uno dei pochi doppi ex della sfida del ‘Castellani’. Per il talentuoso prodotto del vivaio gialloblù, Verona ed Empoli rappresentano l’inizio e la fine della sua carriera di calciatore professionista. In mezzo tre anni ad Avellino e la Juventus, squadra con la quale ha raggiunto i più importanti traguardi nazionali ed europei. «Il match di domenica è una partita molto difficile, che si giocherà anche con l’orecchio a ciò che succede sugli altri campi che vedono impegnate le altre squadre invischiate nella lotta per non retrocedere». Per essere certo di salvarsi il Verona dovrebbe conquistare almeno un pareggio. «La squadra di Zanetti – commenta – fino a qualche settimana fa godeva di un buon vantaggio che sembrava metterla al riparo da qualsiasi cosa. Alcuni risultati negativi, però, hanno complicato la situazione e ora ci si ritrova ancora una volta a giocarsi tutto all’ultima giornata. A pesare. secondo me, è stata la sconfitta in casa con il Cagliari». LOTTA SALVEZZA DALL’ESITO INCERTO La lotta per non retrocedere rimane assai incerta. Cinque squadre a darsi battaglia con due di esse destinate a fare compagnia al Monza, già matematicamente retrocesso.«I finali di campionato -puntualizza – sono tutti così. Tutte le squadre sono alla ricerca di punti. Ecco perché può veramente succedere di tutto. Tuttavia credo che molto dipenderà dalla sfida dell’Olimpico tra Lazio e Lecce. Difficile pensare a una vittoria della formazione pugliese anche se nel calcio, mai dire mai». Che partita deve fare il Verona? «I gialloblù devono disputare una gara di grande attenzione, per cercare di ottenere un risultato positivo senza aspettare ciò fanno gli altri. Tuttavia, i risultati delle altre squadre finiranno per incidere su ciò che succede a Empoli». Anche Vignola ha vissuto una situazione analoga quando era all’Avellino. «È stato in occasione del mio primo anno in Irpinia – ricorda – arrivammo a giocarci la salvezza all’ultima giornata in casa contro la Roma. I giallorossi andarono in vantaggio ma poi quando arrivò la notizia del gol della Juventus, che avrebbe vinto lo scudetto, la partita prese una piega diversa e noi riuscimmo a pareggiare conquistando quel punto che ci consenti di rimanere in Serie A». A Empoli il Verona troverà uno stadio pieno. Rischi per l’Hellas? «Anche se non ci sono più i campi caldi di una volta, sicuramente sarebbe stato peggio giocare in stadi come Bari, Lecce o Palermo. A Empoli il Verona troverà uno stadio sì pieno ma tutto sommato tranquillo». Dovesse andare male, comunque, ci sarebbe sempre la possibilità di uno spareggio. «Proprio così, la cosa positiva è che il Verona non rischia la retrocessione diretta. Nella peggiore delle ipotesi ci sarà uno spareggio. Anche se credo sia una conclusione che nessuno si augura. Percentuali di salvezza? Io credo che mettendo sul tavolo un po’ tutto, il Verona abbia almeno il 70% di possibilità di salvarsi». Enrico Brigi