Quando tutto nasce da notti insonni. Alessandra Pacilli ha portato a compimento un progetto letterario di tre volumi

Alessandra Pacilli è un’autrice veronese, che ha portato al compimento un interessante progetto letterario dal titolo Arkadia, che si compone di tre volumi, l’ultimo dei quali di recentissima pubblicazione, tutti ad opera della casa editrice veronese Edizioni03, che chiediamo alla stessa autrice di presentarci. «I «Racconti del Crepuscolo» è il terzo libro della collana Arkadia, e parte dall’idea di creare una serie di racconti brevi dal forte impatto emotivo, con l’uso di parole che stimolino l’immaginazione, grazie anche al supporto di illustrazioni d’autore, dove nel caso del Crepuscolo vedono protagonista l’artista viennese Gino Alberti, che con il suo stile unico e caratterialmente deciso ha saputo dare un’identità ancor più definita alle mie parole. Il crepuscolo è l’attimo in cui il sole muore e sta per arrivare il buio, il momento in cui inevitabilmente affiorano le nostre paure più profonde.» I due precedenti volumi sono «Racconti all’Alba» e «Racconti del Meriggio», ce li presenta? « «Racconti dell’Alba» inaugurano la collana e affondano le radici in una mia vecchia pagina Facebook molto particolare, dove relazionavano tra loro persone con una sveglia quotidiana precedente alle cinque del mattino. Proprio questo orario che anticipa l’aurora ha scatenato idee e situazioni che mi hanno portato a scrivere diversi spezzoni di racconti a puntate, poi raccolti in questo primo volume. L’alba è il momento della nascita, dove anche i personaggi che agli occhi della società risultano dei falliti, possono trovare energia e resilienza per uscire dal torpore e «farcela».» La triade letteraria appartiene ad un progetto editoriale ben preciso: ce lo illustri «Il progetto è quello di seguire la parabola della luce, quella che la natura architetta per noi ogni giorno: alba, meriggio e crepuscolo, in una rotazione continua, in un eterno conflitto tra giorno e notte, colori e ombre, bene e male.» Tutto nasce da notti insonni e il desiderio di distrarsi con la scrittura ««Io sono in quanto scrivo» e non potrei esistere altrimenti. La scrittura è una mia estensione, e finché lo faccio mi sento realizzata e comunicativa. Un livello terapeutico sicuramente che consiglierei a chiunque per esorcizzare e fermare il tempo di questo sistema che non ci lascia tregua.» Quanto è importante per lei rifugiarsi nella scrittura? I racconti rappresentano un universo parallelo dove tutto può accadere, ma non dove tutto è deciso. Le interpretazioni dei lettori possono variare a seconda delle diverse sensibilità e per quanto mi riguarda, è un momento di evasione efficace.» Perché dovremmo leggere «Racconti del crepuscolo»? «Per comprendere cosa sta succedendo oggi a noi, oltre che al mondo, al mare, al clima e la Natura da cui proveniamo, per denocciolare alcuni meccanismi e dirci che possiamo ancora rimanere sorpresi.»