Quanto ci mette il virus a “uscire”?

Secondo le informazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), le stime attuali indicano che il virus SARS-CoV-2 potrebbe impiegare da 1 a 14 giorni per incubare. Ora, un nuovo studio della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health di Baltimora, conferma che il periodo mediano di incubazione del coronavirus è di circa 5 giorni.

Il recente studio

La ricerca, pubblicata su Annals of Internal Medicine, è stata fatta su casi cinesi. Il periodo mediano di incubazione è stato stimato in 5,1 giorni e si è visto che il 97,5% di coloro che avevano sviluppato sintomi lo aveva fatto entro 11,5 giorni dall’infezione. «I nostri risultati supportano le proposte della durata della quarantena», dicono gli scienziati e aggiungono, però, che secondo le stime ogni 10mila persone messe in quarantena per 14 giorni, 101 svilupperebbero i sintomi anche dopo la fine del periodo, circa l’1%. La media di incubazione negli studi precedenti era stata sempre di 5,2 giorni e comunque entro i 14 giorni: secondo l’Oms dai 2 ai 10 giorni, la National Health Commission (NHC) cinese dai 10 a 14 giorni, i CDC degli Stati Uniti dai 2 ai 14 giorni. Ecco perché la quarantena dei soggetti a rischio o positivi è di 14 giorni.

L’incubazione periodo «pericoloso»

Una ricerca appena pubblicata dal British Medical Journal ha rilevato che il 73% dei contagi avvengono quando il soggetto senza sintomi si trova nel periodo di incubazione, in particolare negli ultimi tre dei famosi 14 giorni.

Le eccezioni

Però alcune eccezioni ci sono state: un caso con un periodo di incubazione di 27 giorni è stato segnalato dal governo locale della provincia di Hubei il 22 febbraio. Un quotidiano locale riferisce di un uomo di 70 anni che ha sviluppato i sintomi solo il 19 febbraio, dopo un unico incontro con la sorella il 25 gennaio. La conferma del contagio della sorella era arrivata poco dopo questa data. Inoltre, è stato osservato un caso con un periodo di incubazione di 19 giorni in uno studio JAMA su 5 casi pubblicato il 21 febbraio e in uno studio del 9 febbraio è stato osservato per la prima volta un periodo anomalo di un periodo di incubazione di 24 giorni.

Le ricadute

Per ora l’Oms considera le eccezioni come eventuali “doppie esposizioni” all’infezione e sostiene che i 24 giorni hanno rappresentato un’osservazione anomala e afferma che non sta considerando di modificare le raccomandazioni relative ai periodi di incubazione. È vero infatti che il virus si può “riprendere” o meglio, come accade per l’influenza, ci possono essere in realtà delle “ricadute”: persone che sembrano guarite ma sono ancora infette e per qualche motivo la loro carica virale esplode nuovamente.

Contagiosi senza sintomi

Per questo, per sapere di non essere più contagiosi sarebbe necessario il tampone. La condizione di contagiosità può andare avanti anche quando c’è la guarigione dei sintomi. I pazienti monitorati vengono dimessi quando i sintomi spariscono, la temperatura rientra in un range normale per almeno tre giorni e i test sono negativi per almeno due volte a distanza di 24 ore. Il controllo ideale sarebbe quello di un terzo test a distanza di una settimana.

La quarantena

Periodo di incubazione e quarantena sono variabili importanti da considerare quando si cerca di contenere l’epidemia e implicano la considerazione che anche gli asintomatici possano contagiare gli altri. In qualche caso quelli che sembrano asintomatici in realtà hanno lievi sintomi di cui possono non accorgersi. Secondo le statistiche dell’Iss quasi il 10% dei soggetti sono asintomatici: questo significa in genere avere una minor carica virale e quindi essere anche meno contagiosi, soprattutto per i contatti che non sono stretti. È difficile che un soggetto asintomatico, rispetto a uno che manifesta raffreddore e tosse, contagi in modo significativo un’altra persona. È possibile, ma con minore efficacia e minore probabilità.
In ogni caso da questo si evince che, per chi abbia il sospetto di poter essere stato contagiato o per i positivi, la quarantena è fondamentale e va fatta fino alla fine dei 14 giorni prescritti.