QUATTRO PONTI KAPUTT DA LUNEDÌ CAMBIERÀ LA VIABILITÀ SUI VIADOTTI DI VIA ALBERE, VIA SAN MARCO, VIA PIGAFETTA E VIA DORIA.

Il ponte di via San Marco, nel quartiere Stadio

Stop al passaggio degli autobus sui ponti sul canale Camuzzoni. Ma il divieto riguarderà anche i mezzi con massa superiore, a pieno carico, alle cinque tonnellate. Insomma, in pratica potranno circolare solo auto, moto e furgoncini. Il provvedimento, che coinvolgerà i viadotti di via Albere, via San Marco, via Pigafetta e via Doria, scatterà lunedì. È stato preso per motivi di sicurezza dato che le condizioni dei ponti, dopo i relativi controlli, sono state definite «ammalorate». Le indagini strutturali, commissionate da Palazzo Barbieri dopo la tragedia del ponte Morandi di Genova, hanno dato esiti preoccupanti. E così tra poche ore scatteranno i divieti. I quartieri interessati sa ranno quattro: Stadio, Borgo Milano, Navigatori e Saval. I provvedimenti però, inevitabilmente, si ripercuoteranno anche nelle zone limitrofe. Le linee degli autobus coinvolte sono la 62 e la 161 (i percorsi alternativi sono pubblicati sul sito dell’Atv), oltre naturalmente al pullman privati. Ma quale sarà il futuro dei quattro ponti? «Stiamo lavorando con l’Agsm, co-proprietaria del Consorzio di bonifica del canale, per stabilire la tipologia dell’intervento necessario: se la ristrutturazione o il rifacimento totale» dice l’assessore alle Strade Marco Padovani. «È già partito il confronto con il settore comunale del Bilancio per reperire le ri sorse necessarie» aggiunge Padovani. «I ponti in via San Marco e in via Albere richiedono le operazioni più urgenti». L’intervento dell’amministrazione comunale è sacrosanto: la sicurezza viene primo di tutto. Bene ha fatto dunque il Comune a intervenire per tempo. Ora però i residenti si chiedono, che venga presa la decisione di ristrutturare o di abbattere i ponti e ricostruirli ex novo, quali sa ranno i tempi di realizzazione. La viabilità del – la zona spesso è già critica. Se gli interventi non saranno rapidi si rischia l’ingolfamento. E Verona ha bisogno di tutto tranne di ulteriori intasamenti.