Sona, Castelnuovo del Garda, Pescantina, San Pietro In Cariano, Negrar, Mozzecane, Castel D’Azzano, Caldiero, San Bonifacio, Legnago, Cerea, Villabartolomea, Arcole, oltre a quasi tutti i circoli cittadini: Golosine-Santa Lucia, Borgo Nuovo-Borgo Milano, Montorio, Quinto, Veronetta: sono numerosi i banchetti e i confronti organizzati dai Circoli Pd del veronese sui temi dei referendum dell’8 e 9 giugno in queste ultime settimane di campagna referendaria, oltre a partecipare con il circolo locale all’organizzazione della grande festa finale di riferimento per il territorio della Pianura che si svolgerà il 31 maggio a Legnago. Altre iniziative sono in corso e verranno comunicate nei prossimi giorni. “Tutto ciò a dimostrazione dell’estremo impegno che anche a Verona il Partito democratico sta profondendo in questa sfida” spiega il segretario provinciale dem Franco Bonfante. “Non è una novità: già con i referendum sull’acqua bene comune la rete territoriale democratica è stata messa a disposizione dei promotori della causa. Oggi tuttavia il compito è ancor più complesso, come dimostra il sostanziale oscuramento che i quesiti ricevono dal servizio pubblico su input del governo” prosegue. “Mentre la presidente del Consiglio evita accuratamente di entrare in argomento, la seconda carica dello Stato il presidente del Senato La Russa, invita apertamente a disertare le urne”. Ma proprio come con l’acqua pubblica, questa consultazione tocca dei bisogni reali di sicurezza, tutela e protezione molto sentiti e diffusi tra cittadine e cittadini: si chiede di abrogare le norme che hanno liberalizzato l’uso di contratti di lavoro a termine, limitandone l’uso a casi specifici e spezzando in questo modo il circolo vizioso che spesso lega precarietà del lavoro, bassi salari e insicurezza di vita, sopratutto per quanto riguarda i giovani; di limitare i licenziamenti illegittimi, cioè quelli senza giusta causa o giustificato motivo, nelle aziende oltre i 15 dipendenti, prevedendo la possibilità di reintegro del lavoratore o della lavoratrice, e di togliere i tetti prestabiliti all’indennizzo monetario in caso di licenziamenti illegittimi nelle piccole aziende artigiane fino a 15 dipendenti. Si chiede di responsabilizzare i committenti di appalti al fine di fermare la tragedia degli infortuni sul lavoro. Il referendum cittadinanza consente di vivere da cittadini agli stranieri che sono stabilmente residenti sul territorio nazionale da almeno 5 anni, abrogando la norma del 1992 che aveva raddoppiato il periodo di soggiorno richiesto. “Il Partito Democratico sostiene il SÌ – ha detto l’assessora Elisa La Paglia – con l’obiettivo di rafforzare diritti e tutele per tutte e tutti. Sono temi che riguardano da vicino la qualità della nostra democrazia, la vita quotidiana delle persone e la sicurezza sul lavoro”. Per Gianfranco Falduto, responsabile Diritti del Pd scaligero, relatore in numerosissimi confronti sul territorio: “I cinque referendum popolari su lavoro e cittadinanza rappresentano una risposta immediata all’emergenza di precarietà diffusa, lavoro povero soprattutto tra i giovani”. Per Luca Stoppato, segretario dei Giovani Democratici di Verona: “In questa campagna referendaria, ancora una volta, i giovani sono protagonisti e traino del cambiamento”.