Referendum, scontro Borchia-Buffolo “Sulla cittadinanza fa propaganda”. “Una carriera costruita su discriminazione e odio”

18072022_TOMMASI_PRESENTAZIONE GIUNTA ©DANIELA MARTIN

Si accende lo scontro politico in vista del voto per i 5 referendum sui quali si voterà domenica 8 e lunedì 9 su temi come i diritti e la sicurezza sul lavoro e i tempi per la cittadinanza. Referendum promossi in quattro casi dalla Cgil (per il lavoro) e da +Europa e altri per la cittadinanza.
Ad accendere le polveri, l’eurodeputato della Lega Paolo Borchia che ha attaccato frontalmente l’assessore Jacopo Buffolo: “È inaccettabile che componenti della giunta utilizzino bambini, figli di immigrati, per fare propaganda in vista del referendum sulla cittadinanza. Strumentalizzare i minori per fini politici non è accettabile. La sinistra veronese ha superato ogni limite, dimostrando di non avere senso dell’opportunità”.
Borchia, che è anche segretario provinciale della Lega di Verona, fa riferimento a un episodio in cui l’assessore Jacopo Buffolo, durante un evento pubblico, ha coinvolto bambini in un’iniziativa a sostegno del referendum.
“Non è la prima volta che Buffolo si rende protagonista di comportamenti discutibili: nessuno ha dimenticato il caso Porta Nuova e la difesa dell’aggressore anziché delle forze dell’ordine. Ora, con questa ennesima provocazione, dimostra ancora una volta di non essere all’altezza del ruolo che ricopre; è una questione di opportunità, Verona merita amministratori che lavorino per i veronesi” conclude Borchia.
Pronta la replica di Buffolo: “Non è propaganda. È educazione civica, è riconoscere il valore di una comunità che cresce insieme”, afferma l’assessore alle Politiche giovanili e Pari opportunità. Il casus belli riguarda la presenza dell’amministrazione a una festa di fine anno scolastico che ha visto impegnati nel corso dell’anno tutte le domeniche mattina alunni e alunne con background migratorio, organizzata da insegnanti volontari e rispettive famiglie.
“In quell’occasione, abbiamo semplicemente invitato chi poteva, a recarsi alle urne per l’8 e il 9 giugno. Trovo che ricoprire ruoli di responsabilità presupponga il rispetto per cittadini e cittadine e questo risieda anche nell’esercizio di un dovere civico come quello del voto. E biasimiamo gli esponenti del Governo che invitano a non partecipare al voto referendario. Un voto che mette al centro diritti e sicurezza a chi lavora e i diritti di quelle figlie e figli d’Italia che sono italiani ma non per lo Stato”.
Buffolo respinge le accuse di strumentalizzazione: “Chi parla di propaganda strumentale ha costruito la propria carriera politica sulla discriminazione e il linguaggio d’odio e dimostra che non è disponibile ad ascoltare, coinvolgere e costruire cittadinanza per portare la comunità a crescere insieme, per questo teme la partecipazione democratica e del voto ai referendum dell’8 e il 9 giugno. Che come quello che 79 anni fa sancì la nascita della Repubblica Italiana è l’espressione più alta di partecipazione di cittadine e cittadini”.
Come ribadito anche dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “è patriottismo quello di chi, con origini in altri paesi, ama l’Italia, ne fa propri i valori costituzionali e le leggi e ne vive a pieno la quotidianità”.
E aggiunge: “Tutti i corpi dello Stato dovrebbero favorire la partecipazione dei cittadini al voto invece questo Governo invita a disertare le urne dimostrando di aver paura della partecipazione democratica, perché è abituato a prendere le decisioni senza i cittadini. E’ una mancanza di statura istituzionale. E Borchia ha sempre basato la sua carriera politica sul fomentare le paure dei cittadini, sulle discriminazioni forse perché si trova in una posizione privilegiata che gli ha consentito di non vivere mai una discriminazione”.