Legnago. Riello, c’e’ l’interessamento dei cinesi. Preoccupazione per il processo di cessione dello storico marchio del riscaldamento

Codici, l’associazione di consumatori e utenti impegnata nella tutela dei diritti dei cittadini ha inviato una nota formale alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, alle Commissioni parlamentari competenti e all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in merito alla annunciata dismissione di Riello SpA, storico marchio italiano ed europeo del settore del riscaldamento. Secondo informazioni pubbliche e notizie di stampa, si legge in una nota, Riello, oggi controllata dal gruppo statunitense Carrier, sarebbe oggetto di un processo di cessione che vedrebbe tra i potenziali acquirenti grandi gruppi industriali extra-UE, in particolare cinesi, fortemente sostenuti da politiche industriali e finanziarie statali. Codici esprime forte preoccupazione per il rischio che l’operazione possa determinare una distorsione strutturale del mercato europeo, laddove asset strategici vengano acquisiti da soggetti che operano in condizioni concorrenziali non comparabili con quelle degli operatori europei. L’ingresso di gruppi extra-UE sovvenzionati consente strategie di prezzo, di penetrazione commerciale e di controllo delle reti di vendita che, nel medio periodo, riducono la concorrenza reale e limitano la libertà di scelta dei consumatori. Riello opera in un settore strategico per la sicurezza energetica ed e’ dotata di una rete di installatori che entra direttamente nelle abitazioni dei cittadini, orientandone le decisioni di acquisto. Il controllo di tale rete da parte di gruppi extra-UE pone un problema concreto di dipendenza industriale e tecnologica, con effetti diretti sulla qualità dell’offerta e sull’assistenza post-vendita. «Esperienze passate – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici dimostrano che acquisizioni formalmente legittime possono avere effetti irreversibili sul sistema industriale e sul mercato dei consumatori. Quando vengono meno pluralità dell’offerta, competenze produttive e controllo delle filiere, a pagare il prezzo finale sono anche i cittadini, con minore concorrenza, qualità più bassa e maggiore dipendenza da pochi grandi operatori». A titolo esemplificativo, l’associazione richiama il caso Candy-Hoover, che dopo l’acquisizione da parte del gruppo cinese Haier ha visto lo smantellamento delle produzioni in Italia, e casi come DR Automobile, che hanno evidenziato gravi criticità sul fronte dell’assistenza e dei ricambi. Codici segnala inoltre il rischio di ricadute sul post-vendita, sulla continuità dell’assistenza tecnica e sulla disponibilità dei pezzi di ricambio, aspetti fondamentali per i consumatori che acquistano beni destinati a durare nel tempo. Codici chiede quindi alle Autorità competenti di non limitarsi a una valutazione formale dell’operazione Riello, ma di considerare gli effetti strutturali dell’ingresso di gruppi extra-UE fortemente sovvenzionati in un settore strategico, per evitare conseguenze permanenti sulla concorrenza, sulle filiere industriali e sui diritti dei consumatori.