Riso, le piogge condizionano la semina Nel Veronese si concentrano il 90 per cento degli investimenti con 2.200 ettari

riseria la pila FOTO DI UDALI RENZO

Sono quasi terminate le semine del riso in Veneto, anche se con qualche difficoltà a causa delle piogge. Meglio è andata nel Veronese, dove si concentra il 90% degli investimenti (2.200 ettari circa), rispetto alla provincia di Rovigo (550 ettari), dove si registrano ritardi nelle lavorazioni a causa sia del maltempo autunnale, che di quello primaverile.
“Qualche ritardo si registra nelle semine, ma non eccessivo – spiega Romualdo Caifa, presidente dei risicoltori di Confagricoltura Verona -. Chi non è riuscito a seminare in asciutta lo ha fatto in acqua, quindi il problema è stato bypassato. Nel Veronese, inoltre, abbiamo la fortuna di avere un terreno sabbioso, per cui la pioggia viene assorbita più velocemente. Perciò soffriamo meno il problema dei ristagni. Adesso ci auguriamo che faccia caldo, ma non troppo, perché il Vialone Nano, la varietà di nicchia del territorio veronese, è molto delicato ed è il primo a soffrire se ci sono criticità. L’anno scorso, ad esempio, le temperature troppo alte tra luglio e agosto hanno danneggiato alcuni fiori, con perdita di semi. C’è comunque fiducia, perché il riso, a livello di prezzi, sta tenendo bene sul mercato”.
Secondo i dati di Veneto Agricoltura la superficie coltivata a riso nel 2023 è stata in lieve crescita (+0,8%), attestandosi a 3.050 ettari. La produzione finale è stata stimata in circa 15.900 tonnellate, + 12,6% rispetto al 2022. Per quanto riguarda il mercato, i prezzi del risone sono stati altalenanti, ma in media si sono mantenuti superiori a quelli del 2022 per tutto il primo semestre (+23%).