Riso ottimo, ma si teme per i prezzi. Si parte con il Vialone Nano. Verona è capofila in Veneto con il 90% degli investimenti

È partita da una decina di giorni la raccolta del riso a Verona, capofila in Veneto con il 90% degli investimenti. E il raccolto, dalle prime battute, sembra soddisfacente sia sotto il profilo qualitativo, sia quantitativo: si è cominciato a raccogliere la varietà Vialone Nano a Isola della Scala, nel Veronese, mentre per le altre tipologie si dovrà attendere qualche giorno. «La maggior parte dei produttori è agli inizi della raccolta – sottolinea Romualdo Caifa, presidente dei risicoltori di Confagricoltura Verona, ma è già evidente che quest’anno la qualità del riso è ottima e anche la quantità è notevole. L’infiorescenza è stata ideale, dato che non ha fatto troppo caldo e perciò non ci sono state spighe vuote: tutti i fiori hanno dato frutti. Poche le segnalazioni per il Brusone, la grave patologia fungina che affligge la coltura. Qualche perdita si è verificata nelle zone colpite dalla grandine, ma in generale c’è soddisfazione, perché l’annata è su un altro pianeta rispetto al 2024, funestato da parecchi problemi durante il periodo delle semine, ritardate a causa delle piogge primaverili e da un cattivo raccolto». Qualche punto interrogativo si pone sul meteo e sui prezzi. «La raccolta proseguirà, secondo la tabellina di marcia, per altri venti giorni – informa il risicoltore veronese Filippo Sussi, presidente dei risicoltori di Confagricoltura Veneto. Bisogna, però, sperare che non piova troppo, perché altrimenti si fatica a proseguire con la raccolta e il rischio è che il prodotto si rovini. Ma il timore più grande riguarda i prezzi, che temiamo si abbassino, in generale, a causa dell’eccesso di produzione, dovuto anche all’aumento di superfici. E sarebbe un problema, dato che i costi hanno subito un aumento generalizzato: sementi, fertilizzanti, fitofarmaci, carburanti. L’anno scorso le quotazioni furono buone e, per questo, molti produttori di cereali si orientarono sul riso, che però ha costi di coltivazioni più alti e richiede più cure. E se è vero che il nostro Vialone Nano è una varietà di nicchia, è pur vero che le quotazioni dei risi comuni nazionali incidono comunque e deprimono i prezzi». Nel 2024 le superfici coltivate a riso in regione sono aumentate notevolmente, salendo a quota 3.350 ettari con un +10,3%. Ancora in crescita la provincia di Verona, che ha segnato il maggior incremento con un ottimo +17,5%, passando da 2.200 a 2.560 ettari. Ha perso invece Rovigo, numero due per produzione di riso in Veneto, scendendo da 550 a 470 ettari (-14,9%). L’anno scorso la produzione regionale raggiunse le 15.790 tonnellate (dati di Veneto Agricoltura). Nella seconda parte dell’anno prezzi in altalena: dapprima crescenti fino a settembre, poi in calo con l’arrivo del raccolto locale sui mercati e infine nuovamente in crescita negli ultimi mesi dell’anno.