Tornano, al Teatro Ristori, gli appuntamenti con le Serate d’Autore, già accolte con grande entusiasmo dal pubblico nella passata stagione. E si vanno ad aggiungere a un ricchissimo programma in cartellone che conferma la volontà, da parte del direttore, Maestro Alberto Martini, di creare una stagione articolata e sempre attenta ai linguaggi del nostro tempo, anche quelli apparentemente meno convenzionali. «Abbiamo voluto offrire un modo trasversale e complementare di fare spettacolo», racconta il Maestro, «unendo diverse arti e spaziando dal classico al moderno, fino ai linguaggi contemporanei, carichi di simboli e di impegno civile». La nuova stagione delle Serate d’Autore vedrà sul palco, il 5 novembre, Nicolò Govoni con «L’uomo che costruiva il futuro», il racconto in prima persona di un impegno civile partito dall’adolescenza e approdato a progetti educativi internazionali: ne sono prova la nomination al Nobel per la Pace e il Premio CIDU per i Diritti Umani ricevuto dal Ministero Italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. «La storia di Nicolò ha molto da insegnare», prosegue Martini. «Racconta come un ragazzo dal passato scolastico a tratti complesso si sia poi pienamente realizzato, in un percorso coraggioso e tortuoso, partendo per una missione di volontariato in India. Per poi fondare Still I Rise, un’organizzazione umanitaria che apre scuole d’eccellenza per i bambini più vulnerabili tra Grecia, Siria, Kenya, Repubblica Democratica del Congo, Yemen, Colombia e India». Famosa, e vicina a casa nostra, è la sua battaglia condotta alcuni anni fa a Samos, l’isola greca che ha visto, a partire dal 2018, un drammatico afflusso di profughi in campi sovrappopolati e in pessime condizioni: qui Nicolò ha dato vita a una scuola con l’intento di regalare ai tantissimi bambini sfollati poche ore al giorno di cultura, studio e protezione. «Nicolò è un esempio di coraggio e tenacia che fa benissimo ai più giovani: dimostra quanto sia bello impegnarsi per cambiare il mondo, in meglio, portando entusiasmo e aprendo opportunità anche nelle zone più povere e complesse». Durante la serata il giovane attivista racconterà le sfide e le persone incontrate durante questi anni, dimostrando come la voglia di migliorare la vita degli altri possa essere contagiosa e salvifica. Le serate proseguono il 7 e 8 marzo, doppia data con Paolo Fresu che firma e interpreta «Kind of Miles», viaggio nell’universo creativo di Miles Davis tra memoria, suono e visione. Un percorso musicale che mira a ricostruire la vita e la musica di un artista che ha segnato il Novecento attraverso il suo universo sonoro e le sue relazioni artistiche e umane. Il 1° aprile arriverà «Notti», libera immersione nelle atmosfere de Le notti bianche di Dostoevskij filtrate dalle ansie relazionali contemporanee, uno spettacolo dalla forte tensione visionaria, un dialogo tra teatro e video live. L’ultima serata d’autore è prevista il 22 aprile con Domenico Iannacone in «Che ci faccio qui», racconto televisivo neorealistico che cala nel teatro di narrazione e trasforma le sue inchieste giornalistiche in uno spazio intimo di riflessione e denuncia. L’obiettivo è raggiunto, dunque: offrire suggestioni particolari e inaspettate, ampliando così un ricchissimo programma che spazia dal Baroque festival alla danza, dal jazz alle cene-spettacolo. In una costante ricerca di rinnovamento e di dialogo tra artisti affermati e nuovi talenti.
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