Rosario Russo: “Non sono filo Putin” Chi sono i propagandisti di Vannacci Le lettere al direttore

GENERALE ROBERTO VANNACCI, AUTORE DEL BESTSELLER IL MONDO AL CONTRARIO

Egregio Direttore,
Le scrivo in riferimento all’articolo pubblicato su “La Cronaca di Verona” in data 29.12 u.s., a pag. 6, dal titolo “Arriva Vannacci, polemica annunciata”.
Al riguardo preciso che non sono mai stato né filo Putin, né filo Mosca. Non corrisponde al mio giudizio l’affermazione “Per loro quella dell’Ucraina non è stata una invasione”, perché esprime un pensiero totalmente opposto al mio, che ha alla base il ripudio della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, tanto più di un conflitto come quello attuale in Ucraina che sta portando morte e distruzione. Posizione sulla quale sono stato, da sempre, fermo e irremovibile.
Nell’articolo vengo altresì indicato come “leghista o vicino alla Lega”: preciso che non sono più tesserato da dieci anni e che con tale partito intrattengo ordinari rapporti di colleganza in quanto facente parte della coalizione di minoranza in Comune.
Trattandosi di notizie che non rispecchiano il mio pensiero e le mie posizioni, Le chiedo di voler pubblicare questa mia nota di precisazione.
Cordiali saluti.
Rosario Russo
consigliere comunale
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Registriamo con piacere che il consigliere comunale Rosario Russo, eletto con Battiti, si ritrovi oggi su posizioni che non sono filo Putin né filo Mosca e ritenga quella dell’Ucraina una invasione da parte della Russia.
Russo è tra i partecipanti all’incontro di giovedì 11 a Tregnago dove porterà i saluti al generale Roberto Vannacci che presenterà il libro “Il mondo al contrario” nel quale si fanno affermazioni razziste, omofobe e si elogia lo stile di vita a Mosca. Vannacci, come ha detto lo stesso Salvini leader e fondatore della Lega nazionale, potrebbe essere candidato alle Europee. Il generale, che è sotto inchiesta disciplinare per decisione del ministro Crosetto, è qundi in piena campagna elettorale oltre che in piena attività. Compagni di ventura di questo incontro cui partecipa il consigliere comunale Russo, sono il consigliere regionale Stefano Valdegamberi e il parlamentare Vito Comencini. Sulle simpatie di questi due esponenti politici per l Russia di Putin non c’è nemmeno bisogno di ripetersi.
Come mai i filo putiniani veronesi si stiano dando da fare per alimentare la propaganda al generale Vannacci è una domanda che resta a mezz’aria perché si ottengono solo risposte appunto propagandistiche: “E’ tutta una montatura”, afferma per esempio Valdegamberi.
Ma non è una montatura, bensì un fatto concreto, la revoca della cittadinanza all’ex presidente dell’Ucraina Petro Poroshenko,(collaborò per la restituzione dei 17 quadri rubati a Castelvecchio e ritrovati nell’Europa dell’Est) tolta dal Consiglio comunale dopo soli due anni su mozione guarda un po’ di Vito Comencini e votata dallo stesso Rosario Russo che du anni prima invece era stato favorevole al riconoscimento. Un gesto di scortesia che provocò la rerazione durissima delll’ambasciata ucraina: “E’ un atto provocatorio preparato ad arte dal regime del Cremlino ed eseguito da forze politiche locali che si prestano ad uno sporco gioco politico” aveva dichiarato Yaroslav Moshkola, primo segretario per gli affari politici dell’Ambasciata.
Così come sono fatti concreti le iniziative che in gennaio si stanno organizzando in tutta Italia a favore del Cremlino, da Modena a Bologna. Così come è un fatto concreto lo schieramento di filo-russi della Lega o vicini alla Lega al forum delle famiglie che si è tenuto a Verona a fine marzo 2019, con Comencini e Salvini in prima linea. E proprio Russo all’epoca aveva la delega alla famiglia che nel 2020 però il sindaco Sboarina gli revoca con decreto.
Comencini e Russo, tutti e due con un passato nella Lega che hanno poi abbandonato, tutti e due difensori della famiglia tradizionale, tutti e due alla corte del generale Vannacci insieme con Valdegamberi. In fila per tre, avanti marsc’!.