Con la stagione ormai in archivio la presidente del Verona Rugby Raffaella Vittadello ha condiviso alcune sue visioni sul presente e il futuro del club. «La fine della stagione – ha detto – ha rispecchiato ciò che ci aspettavamo fin dall’inizio: confermarci come una buona squadra e raggiungere i playoff. Questo risultato deve essere nel DNA del Verona Rugby. Certamente sarebbe stato bello coronare questo primo traguardo con una promozione, desiderata fin dall’inizio, ma non è andata così. La stagione è andata meglio di come era iniziata. Abbiamo avuto delle difficoltà iniziali- continua-, poi siamo riusciti a sistemare le cose. Certamente, alcune sconfitte evitabili hanno influenzato il percorso nei playoff: affrontare Paese o Biella sarebbe stato psicologicamente più semplice rispetto a Parabiago, squadra contro cui abbiamo sofferto molto. All’andata ci avevano davvero messo sotto, come hanno detto gli stessi giocatori, e la storia recente con loro è sempre stata complicata. Due anni fa, il nostro numero 10 argentino si infortunò gravemente in un’amichevole proprio contro Parabiago, rendendo quel campo tradizionalmente difficile per noi».Sul sistema dei playoff, la presidente è realista: «Non credo che cambierà qualcosa, il rugby italiano vede la promozione unica in Serie A Elite come un percorso naturale per innalzare la qualità del campionato. È sicuramente duro per una squadra come il Parabiago fare una stagione eccellente senza ottenere alcun riconoscimento concreto. Quando siamo stati promossi noi, le squadre erano due e l’impresa era più semplice. Adesso la situazione è diventata decisamente più competitiva». Uno degli aspetti su cui si lavora per crescere ulteriormente è la mentalità competitiva del gruppo. «Ci accusano spesso di essere una squadra rude o grezza, ma io preferisco definirci agonistici, combattivi. Nonostante questo, proprio la combattività effettiva, quella che si esprime con anima e corpo nei momenti decisivi, è ancora il nostro punto debole. Abbiamo provato a lavorarci a inizio anno, poi le priorità sono cambiate, e abbiamo perso di vista questo aspetto fondamentale. Spero che l’anno prossimo ripartiremo proprio da lì». Per il futuro prossimo, la presidente conferma chiaramente che gli obiettivi non cambiano: «La nostra filosofia rimane puntare ai playoff. Significa anche avere un’annata divertente, che dà soddisfazioni e stimoli a tutto l’ambiente. L’obiettivo finale, chiaramente, è la promozione. La società è pronta sotto ogni aspetto, dai requisiti logistici a quelli organizzativi. Ora dobbiamo soltanto guadagnarci sul campo il diritto di giocare nell’élite». L’organizzazione dei Mondiali Under 20 rappresenta per il club una grande occasione di crescita e la visione della presidente Vittadello abbraccia l’orgoglio di ospitare un evento globale e l’opportunità di crescita delle competenze di tutto il club. Proprio dal punto di vista organizzativo, i Mondiali sono anche un’opportunità formativa unica per il club. Riguardo ai giovani talenti, il Verona Rugby continua a puntare fortemente sull’Accademia. «Redondi conferma il suo profilo di atleta under 20 di alta qualità e ci sono altri ragazzi come Diego Franchini, Malik Ouattara e Gioele Boccato sotto osservazione federale. È un risultato che ci riempie d’orgoglio, perché il nostro impegno è formare giovani atleti di qualità fino alla categoria under 20. Veder crescere talenti, anche internazionali, sul nostro campo è una delle maggiori soddisfazioni».