Salieri, una sera con la “Sagra famiglia” Cevoli, il comico romagnolo, ha scritto e interpreta un monologo autobiografico

Lo spettacolo ironico di Cevoli che indaga sui rapporti genitori-figli. Nel monologo autobiografico del comico romagnolo l’infanzia e l’educazione ricevuta con riferimenti a padri e figli della mitologia e a quelli del Vecchio e Nuovo Testamento.
Per dire cose serie senza prendersi troppo sul serio.
Questa sera alle 20:45 il Teatro Salieri vedrà in scena La Sagra Famiglia scritto e interpretato dal
comico Paolo Cevoli che racconterà, con la consueta ironia, i rapporti familiari rifacendosi a figli e genitori illustri del mondo classico, come Edipo, Ulisse, Achille, Enea e alle famiglie descritte nelle Sacre Scritture.
Filo conduttore di La Sagra Famiglia la scuola, in cui è ambientato il monologo. Cevoli, seduto ad un banco, rievocherà con un inconfondibile accento romagnolo la sua adolescenza,soffermandosi in particolare sul ricordo dei professori in un pungente confronto tra i tempi in cui l’insegnante era una figura rispettata e i giorni nostri con i genitori a difesa delle carenze dei figli a tutti i costi. Non mancheranno le frecciatine ai ragazzi sempre connessi,
ma soprattutto all’ossessione degli adulti per gli smartphone.
Con un tocco di malinconia, l’attore ricorderà anche il ruolo fondamentale giocato dai genitori nella sua educazione, persone semplici e concrete che gestivano una pensione turistica a Riccione in cui anche lui lavorava già da ragazzino, anticipando l’idea odierna dell’alternanza tra scuola e lavoro. I rapporti tra sé e la sua famiglia, figli e nipoti, sono paragonati ai sentimenti di Achille di fronte al dolore di Priamo, in cerca del corpo da seppellire del figlio Ettore, alla pietà di Enea che porta sulle spalle il padre Anchise, nel fuggire dalla distruzione di Troia, alla struggente attesa di Telemaco del ritorno di suo padre
Ulisse e anche alla responsabilità di Mosè nel guidare il suo popolo in fuga dall’Egitto.
Nei riferimenti alle Sacre Scritture, Paolo Cevoli non è offensivo o scontato, ma tende a mettere in luce l’aspetto umano dei personaggi che fa rivivere con la sua vivacità interpretativa.
Cevoli unirà quindi personaggi apparentemente molto lontani e differenti tra loro per mostrare le
trasformazioni delle relazioni sociali dai tempi antichi a quelli moderni.