San Pietro da Verona finito in Lombardia. Il dipinto raffigura il martirio del frate domenicano. Palma il Vecchio voleva esaltare la fede del Santo con realismo

Ciò che associa la figura di un grande pittore come Palma il Vecchio alla città di Verona, senza banalizzare il pensiero, secondo il mio modesto parere, è un dipinto: Martirio di san Pietro da Verona (ca. 1526-28). Il dipinto raffigura il martirio di San Pietro da Verona, frate domenicano ricordato per la sua forza nella persecuzione degli eretici. Palma il Vecchio voleva esaltare la fede del santo, e lo fece raccontando la scena del martirio con grande realismo. Il dipinto è comunque di tipo tradizionale secondo i racconti di martirio: Pietro, inginocchiato a terra, sta per essere colpito. La sua figura, che presenta piantata nella testa la daga, un’arma bianca a lama lunga e larga, usata in epoca protostorica, medievale e moderna come è caratterizzato nella tradizionale iconografia, guarda verso il cielo, dove appare il Padre Eterno. Il santo è circondato da un gruppo di angeli, due dei quali porgono al domenicano la corona e la palma del martirio. Alle spalle del martire vediamo un giovane frate in fuga, diventando punto di collegamento tra le figure in primo piano e il bosco retrostante. Il paesaggio a destra, e’ molto suggestivo e dona profondità al dipinto. Le figure dell’opera, nel modo in cui sono disposte, il dinamismo che l’autore ha saputo dare all’opera, e i colori molto accesi, sono un chiaro richiamo alla pittura veneta. La disposizione delle figure, il dinamismo e l’acceso cromatismo sono espliciti richiami alla pittura veneta. Per lungo tempo l’opera venne attribuita a Lorenzo Lotto, ma nel 1926 venne ricondotta da Roberto Longhi al catalogo di Palma il Vecchio. Datata da G. Mariacher alla prima metà del secondo decennio del Cinquecento, è da collocare intorno agli anni 1526-28, cioè’ nella fase più matura della carriera del Palma. La tavola riveste un’eccezionale importanza storica: a dispetto dell’epoca, che prevedeva per scene narrative e dinamiche solo predelle di un polittico, Palma scelse di fare dell’assassinio di San Pietro il tema centrale ed unico di un dipinto. La sua collocazione è ad Alzano Lombardo(BG) nel Museo d’Arte Sacra San Martino. Per quanto riguarda poi Palma il Vecchio come artista (Jacopo Negretti), fu pittore rinascimentale bergamasco. Nacque a Serina (Bergamo) più probabilmente intorno al 1490, anche se tradizionalmente si pensava circa 1480, basandosi su Vasari che dice che mori nel 1528 all’età di 48 anni a Venezia. Ebbe origini modeste, nato probabilmente da famiglia di mandriani e pastori. Quando giunse a Venezia dalla zona di Bergamo si trovò in un ambiente artistico già ricco: con presenze importanti artisticamente quali il Giorgione, Tiziano, Lotto le cui influenze furono fondamentali per la maturazione del suo stile. Realizzò opere con soggetti sacri ma anche ritratti aristocratici. Non risultano opere di Palma il Vecchio specificamente legata a Verona. L’Assunzione della Vergine è un dipinto conservato alle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Si ritiene sia uno dei primi lavori veneziani di Palma dopo il suo trasferimento.