Sant’Anna d’Alfaedo. Lupo, predazioni al Corno d’Aquilio La Direttiva Habitat prevede il prelievo dell’animale per impedire danni agli allevatori

Si ripetono le predazioni del lupo in Lessinia. Stavolta la segnalazione arriva dalla zona del Corno d’Aquilio nel comune di Sant’Anna d’Alfaedo che rientra in uno dei 39 comuni hotspot in Italia, ove sono avvenute un maggior numero di predazioni e, pertanto, ove è consentito il prelievo del lupo semplicemente con richiesta all’ISPRA da parte della Regione. Per questo il consigliere regionale Stefano Valdegamberi chiede all’assessore regionale Cristiano Corazzari di “attuare la deroga prevista dalla legge, invitando il Comune e i portatori di interesse a fare richiesta formale immediata alla Regione Veneto. Qui – prosegue Valdegamberi – è consentito allo stato attuale il prelievo di 5 lupi. Numero questo, corrispondente al 5% di una ipotetica popolazione di 100 lupi presente sul territorio regionale. È una cifra irrisoria che fa riferimento al 2021 e comunque ad un numero sottostimato almeno della metà. È doveroso, comunque, far presente che uno o più lupi è possibile già ora prelevarli. Non serve attendere che il declassamento diventi operativo. Questo lo sarà dopo un provvedimento dello Stato che demanderà alle Regioni la sua attuazione; quindi, andrà lunga ancora qualche mese. Mi auguro, pertanto, che si intervenga subito nel caso di Sant’Anna d’Alfaedo, perché non c’è alcun alibi per non farlo. Ho mandato una nota all’Assessore competente e mi auguro che a livello locale, amministrazioni, associazioni agricole o portatori di interesse facciano altrettanto per evitare il continuo reiterarsi delle predazioni ai danni degli allevatori, in una zona, tra l’altro, molto frequentata anche dai turisti, ai quali si raccomanda di non essere accompagnati da animali di affezione (cani, ecc.), poiché questi rappresentano un fattore di attrazione per il lupo e possono mettere a rischio anche la loro incolumità”.