Sarà così? LA “PARTITA DI PALAZZO BARBIERI”. Nebbia in Valpadana. Il centrodestra veronese attende notizie da Roma, dove Salvini cerca di ricucire lo strappo. La Lega e Forza Italia potrebbero scegliere di andare “in solitaria”, ma in questo caso, con quattro candidati, Tommasi e Tosi sarebbero favoriti

Come dicono gli esperti meteo, “nebbia in Valpadana”. Un nebbione, non si vede a un metro. L’immagine è perfetta, per fotografare la situazione politica del centrodestra, dove tutti sembrano aspettare qualcosa che in realtà non arriva mai. A parte Fratelli d’Italia, che anche ieri, con Ciro Maschio, ha ribadito di non avere dubbi e di correre con Sboarina verso Verona 2022, gli altri brancolano nel buio. O quasi. La Lega attende notizie da Roma, dove Matteo Salvini sta cercando di ricucire uno strappo doloroso. Gli ci vorranno metri di filo e un’infinità di aghi, ma ci sta provando. Su Verona, nessuna novità, visto che sarà decisivo il risultato di questa ricucitura. Al momento, è più probabile che la Lega vada “in solitaria”, ma è meglio andare con i piedi di piombo. In questo caso, in pole position c’è Roberto Mantovanelli, presidente di Acque Veronesi.
E Forza Italia? Forza Italia attende a sua volta risvolti romani, ma sembra avere, a Verona, le idee chiare. Il veto su Sboarina sembra netto, al culmine di un rapporto laceratosi in questi anni. Bocche cucite, nel partito di Berlusconi, dopo l’uscita del senatore Ferro, di due giorni fa. “Se la Lega decidesse di andare da sola, noi ci potremmo essere”. Questo il pensiero di Ferro che poi è la posizione del partito, già espressa a suo tempo dal coordinatore provinciale Melotti, sindaco di Bosco Chiesanuova.
Lunedì sera, filtra dallo stato maggiore del partito, c’è un Comitato provinciale, che dovrà esprimere una posizione rispetto a Verona 2022. Se non interverranno colpi di scena clamorosi, Forza Italia ribadirà la sua posizione, in attesa di capire che cosa deciderà a sua volta la Lega.
Quali sono gli scenari oggi possibili? “Andare al voto con quattro candidati – diceva ieri un iscritto, chiedendo anonimato – sarebbe un suicidio. Faremmo il gioco di Tommasi o di Tosi. Quindi sarebbe un rischio da evitare”.
Questo lo pensano tutti e del resto, non ci vuole una laurea per capire che diventa un fatto matematico. “Se il centrodestra si ricompatta, il discorso è diverso. Così, è più facile pensare che la Lega scelga un candidato e che Forza Italia lo appoggi”. Il che vorrebbe dire, questo il pensiero corrente “consegnare la città a Tommasi o riconsegnarla a Tosi”.
Insomma, regna una confusione totale. “La speranza è che il voto scivoli a settembre, che è una delle ipotesi di cui si parla”. Per il centrodestra, sarebbe una manna. A settembre, di solito, non c’è traccia di nebbia…