Scadenze tributarie, facciamo chiarezza L’ultimo decreto approvato e tutt’ora vigente è il Ristori quater: ecco cosa prevede

L’anno 2020 ci ha “regalato” la pandemia da Covid-19 e tante incertezze sul nostro futuro: tra queste anche quelle relative alla sorte dei debiti che i contribuenti hanno accumulato negli anni precedenti con l’Erario.
Nel corso degli ultimi mesi si sono accumulate e rincorse un po’ caoticamente le proroghe che hanno interessato le tante scadenze tributarie. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza, richiamando quanto previsto nell’ultimo decreto approvato e tutt’ora vigente, ovvero il Ristori quater (DL n. 157/2020).

Rottamazione ter. E’ fissata al 1° marzo 2021 la scadenza per i contribuenti che hanno aderito alla Rottamazione ter ed al Saldo e stralcio, che hanno pagato interamente le rate 2019 ma che sono in ritardo con le rate 2020, mentre possono chiedere la rateazione del debito residuo coloro che sono decaduti dai precedenti provvedimenti di rottamazione.
La proroga al primo marzo è tecnicamente uno slittamento della scadenza in precedenza prevista per lo scorso 10 dicembre. Infatti, la norma originaria di questi due provvedimenti di pace con il Fisco prevede che, in caso di mancato pagamento delle rate o di ritardo superiore a 5 giorni, il contribuente perda il beneficio. Il decreto Cura Italia aveva stabilito che non sarebbe decaduta la rottamazione (o il Saldo e stralcio), anche in caso di ritardi o mancati pagamenti esclusivamente relativi alle rate 2020 (bisogna quindi essere in regola con le rate 2019), saldando però gli arretrati entro il 10 dicembre 2020.

Nuova rateazione per piani decaduti. Il Ristori quater prevede anche una nuova possibilità di rateazione per chi è decaduto dalle Rottamazioni 1 e 2, che si aggiunge all’analoga misura già prevista dal Cura Italia per chi era decaduto dalla Pace fiscale per mancati o ritardati pagamenti di rate 2019. Quindi, fino al 31 dicembre 2021 possono presentare domanda di rateizzazione del debito residuo tutti coloro che avevano aderito alle rottamazione degli scorsi anni ma avevano poi interrotto i pagamenti. Ciò non significa che possono tornare a godere dei benefici della rottamazione, ormai persi nel momento in cui non avevano pagato o avevano ritardato le rate: ora, infatti, dovranno versare le somme previste dalle originarie cartelle esattoriali non pagate (senza le agevolazioni della rottamazione), con il vantaggio di poterlo fare ratealmente (possibilità prima non prevista).

La soglia di debito. Ed ancora, con riferimento alle richieste di rateazione presentate fino al 31 dicembre 2021, il Ristori quater ha innalzato da € 60.000 a € 100.000 la soglia di debito oltre la quale il contribuente, per ottenere la rateizzazione, deve dimostrare la “temporanea situazione di obiettiva difficoltà”, producendo documenti che attestino il rispetto di determinati requisiti reddituali (modello Isee se persona fisica, bilancio ed altri prospetti se società). In altri termini, per debiti fino a € 100.000 (prima il limite era € 60.000), la rateazione può essere richiesta presentando apposita domanda on line o a mezzo pec senza aggiungere alcuna documentazione e dichiarando semplicemente la situazione di obiettiva difficoltà economica.

Decadenza dalla rateazione. Il Ristori quater infine ha esteso alle rateizzazioni richieste fino al 31 dicembre 2021 (in precedenza la scadenza era il 31 dicembre 2020) la decadenza dalla rateazione stessa in caso di mancato pagamento di 10 rate (in precedenza erano 5 rate), anche non consecutive.
Per ora non si intravedono all’orizzonte nuove riaperture di pace fiscale; a dire il vero all’orizzonte non si intravede nemmeno un Governo stabile e duraturo. Vedremo se il nuovo Governo troverà i numeri in Parlamento per dare una nuova opportunità in tal senso ai contribuenti, come anticipato nei giorni scorsi dal Ministro dell’Economia.

Marco Vantini