Servizi per anziani non autosufficienti. Il Consiglio di Stato ha imposto al Comune di Verona di coprire una parte della retta

Obiettivo principale nei servizi alla fragilità è, sempre, la tutela delle persone e delle loro famiglie». Lo sottolinea Anna Maria Bigon, consigliera regionale del Partito Democratico e vicepresidente della Commissione Sanità. La dichiarazione arriva in seguito alla recente sentenza del Consiglio di Stato, che ha imposto al Comune di Verona di coprire una parte della retta annuale per un’anziana residente, ospite in una Rsa. Un problema molto diffuso, questo, con effetti destinati a riverberarsi sui bilanci degli enti locali. «La decisione rischia di avere conseguenze pesantissime sui Comuni, che già oggi spesso non dispongono delle risorse necessarie», avverte Bigon. «Se da un lato il pronunciamento del Consiglio di Stato mette ordine in una situazione spesso disomogenea e penalizzante per molte famiglie, dall’altro non possiamo ignorare che i Comuni sono spesso in difficoltà». «Se i Comuni dovranno destinare ulteriori risorse alle rette delle case di riposo avverte Bigon da dove verranno sottratti quei fondi? Dai servizi scolastici? Dall’assistenza domiciliare? Dai trasporti per i disabili?». Bigon richiama l’urgenza di un intervento a livello regionale e nazionale: «È evidente che questo è un tema che deve essere affrontato a livello regionale, ma anche nazionale. Da tempo chiediamo alla Regione di investire almeno 100 milioni in più nei servizi per le persone non autosufficienti. Il rischio è duplice: da una parte si mettono in difficoltà le amministrazioni locali, dall’altra, se i Comuni non riusciranno a sostenere le rette, chi verserà le somme alle case di riposo? Si rischia un cortocircuito che pagheranno i più fragili». La consigliera sollecita quindi una strategia condivisa tra tutti i livelli istituzionali: «Occorre che la Regione si faccia carico del problema e intervenga anche in sede di Conferenza Stato-Regione, affinché ogni livello istituzionale possa fare la propria parte, nel rispetto delle competenze ma con un obiettivo comune: garantire diritti e dignità agli anziani e alle loro famiglie in ugual modo. Servono risposte immediate. Il tempo delle promesse è finito: senza una strategia chiara e risorse strutturali, la non autosufficienza rischia di diventare una nuova emergenza».