Setti, che succede? Bufera giudiziaria sul numero 1 gialloblù Il presidente dell’Hellas al centro di un’indagine che ha portato le Fiamme Gialle di Bologna a un sequestro di 6,5 milioni di euro. Nel provvedimento del Gip, si parla tra l’altro di “appropriazione indebita e autoriciclaggio”. Il servizio a pagina 2

Sequestro da 6,5 milioni di euro per Maurizio Setti numero uno dell’Hellas. Il provvedimento preso dal Gip Sandro Pecorella è stato eseguito a causa dell’indagine a carico dell’imprenditore “per appropriazione indebita e autoriciclaggio legato ad alcune di due società rientranti, nel recente passato, nella catena di controllo della società calcistica, nei confronti delle quali erano state emesse sentenze di fallimento successivamente revocate, all’inizio di quest’anno, in sede di reclamo”.
A seguito di alcuni riscontri “è emerso – si legge – che la partecipazione detenuta dalle due società nella Hellas Verona era stata oggetto, negli anni, di vorticose operazioni di cessione infragruppo e rivalutazioni (anche grazie al coinvolgimento di società estere) che ne avevano strumentalmente e ingiustificatamente incrementato il valore”.

Il provvedimento cautelare arriva al termine degli accertamenti condotti dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bologna. I riscontri della Guardia di Finanza hanno consentito di ricostruire flussi finanziari e operazioni societarie tra il club calcistico e le società in oggetto. È stata inoltre individuata una sofisticata operazione di autoriciclaggio per 6,5 milioni di euro, importo che sarebbe stato illecitamente sottratto da Setti (nome che nel comunicato stampa della GdF non compare, ma a cui si rimanda con la perifrasi “noto imprenditore modenese”, essendo lui di Carpi) alle casse del Verona sfruttando il suo doppio ruolo di amministratore e socio unico.
Tali somme sarebbero state quindi impiegate, indebitamente, per portare a compimento un articolato piano di ristrutturazione di una delle due società bolognesi volto a scongiurarne il fallimento, dal quale sarebbe potuto derivare lo spossessamento della società di calcio, vale a dire dell’unico, vero asset produttivo dell’intera catena di controllo sopra menzionata. Attraverso una vera e propria operazione di “maquillage contabile”, Setti avrebbe cercato di celare l’origine delle somme di cui si era appropriato indicandone in diversi documenti bancari e contabili la provenienza da una distribuzione di “dividendi”.
In questo quadro, passano (per forza) in secondo piano la partita di Crotone (stasera, ore 20.45) e la stessa posizione di Juric, che resta sempre in sospeso.. “Mi sembra di essere andato un po’ oltre con il mio entusiasmo – ha ammesso ieri in conferenza -Forse è meglio tornare nella mia comfort zone”.
Juric si guarda intorno, è inevitabile che lo faccia. Tra le pretendenti, forse, non c’è più il Napoli, ma è piombato il Torino, piazza prestigiosa e ambiziosa, dove Cairo deve ripartire da zero. E pensa a Juric. Come andrà a finire?