È stata presentata la nuova area riqualificata del parco di Villa Pullè, insieme a un tratto del Percorso del Re recuperato grazie all’impegno dell’Istituto Gresner, in un’ottica di cittadinanza attiva. L’iniziativa si inserisce all’interno del Patto di Comunità che ha coinvolto gli studenti degli Istituti Berti e Stefani Bentegodi. È stata ripristinata anche una nuova area, la particella 64 retrostante la storica villa, data in comodato da Invimit SGR Spa, che è stata liberata dalle sterpaglie con una prima operazione di disboscamento. All’incontro hanno partecipato Elisa La Paglia assessora alle Politiche educative e scolastiche del Comune di Verona, Carlo Nogara Direttore Generale dell’Istituto Gresner con la coordinatrice didattica Concetta Pacifico, Francesco Rossignoli dirigente dell’IIS Stefani Bentegodi, Daniele Furlani dirigente dell’IPSEOA Berti, Silvia Dandria della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Verona e una nutrita rappresentanza di docenti e studenti che hanno partecipato attivamente al progetto. Grazie al nuovo intervento, arrivano a 2 ettari i terreni ripuliti e riqualificati dall’Istituto Gresner, su un totale di 6 ettari: terreni e zone erbose sottratti al degrado per essere riassegnati alla cittadinanza che potrà godere di un vasto spazio verde legato alla storica dimora. Grazie all’aiuto dell’arch. Luigi Lazzarelli, memoria storica dei comitati per la salvaguardia di Villa Pullè, con documenti da lui esposti si è ricostruito, il Percorso del Re: quello che era solito fare Umberto I di Savoia partendo dalla ferrovia del Brennero per giungere a Villa Pullè dove era ospite, quando arrivava a Verona in occasione delle esercitazioni militari di questo percorso si sono recuperati 150 metri, su 300 totali. «Gli studenti hanno realizzato una mappatura dell’area del giardino con schede didattiche – sottolinea Concetta Pacifico, coordinatrice didattica dell’Istituto Gresner. Nei progetti di recupero sono previsti anche la raccolta di documentazione fotografica e storica, la reintroduzione delle specie arboree presenti all’epoca, con la contestuale eliminazione di alberi pericolanti il cui legname sarà utilizzato per le panchine del parco, in un’ottica di economia circolare».



