Si prepara il tour de force dell’estate. Il 10° concerto di Fondazione Arena venerdì 19 e sabato 20 maggio Sul podio dell’Orchestra areniana debutta Marco Angius, riferimento internazionale

Nel fine settimana, l’Orchestra di Fondazione Arena è impegnata nell’ultimo appuntamento sinfonico di primavera 2023, prima del grande tour de force estivo del 100° Festival areniano e del ricco autunno al Filarmonico. L’occasione è una riflessione sul genere “sinfonia” classicamente inteso, accostando due lavori emblematici: la celeberrima Quinta di Beethoven (1808), che cambiò per sempre il genere, e l’originale Rendering, ricostruzione e reinvenzione di Schubert da parte di Luciano Berio. A dirigere il programma un esordiente di prestigio: per la prima volta con i complessi artistici della Fondazione, l’esperto maestro Marco Angius, che a novembre guiderà l’Orchestra anche nel prestigioso Festival Mahler organizzato dalla Sinfonica di Milano insieme alle più prestigiose formazioni d’Italia.
Apre il programma l’immortale tema di quattro note (“il destino che bussa alla porta”, secondo la tradizione) che Ludwig van Beethoven utilizzò come cellula ritmica e tematica per svilupparla in tutti e quattro i movimenti. Esperienza all’epoca inaudita, la Quinta sinfonia in do minore trasformò un genere secolare di raffinato intrattenimento musicale in un percorso unitario per aspera ad astra e uno sconvolgente viaggio emotivo. Dal tempestoso Allegro con brio, i “quattro colpi” diventano solenni ricorrenze nell’elegiaco Andante, quindi una reminiscenza ossessiva nello Scherzo e un canto liberatorio in tonalità maggiore, esploso senza soluzione di continuità nel movimento finale (altro elemento rivoluzionario).
Per i romantici e per tutti i compositori a venire, la Sinfonia diventò la pietra di paragone, il modello impossibile da ignorare, anche non imitandolo. Ma per il contemporaneo Franz Schubert le vie della sinfonia erano altre e sempre ben personali. Quando la morte lo colse giovanissimo, lasciò decine di pagine e appunti, destinati alla pubblicazione postuma. Tra queste, c’erano brani a sufficienza per realizzare una ipotizzata Decima sinfonia (si fermò a nove, compresa l’Incompiuta che pare oggi compiutissima nei suoi due celebri torsi). Quasi due secoli dopo, l’italiano Luciano Berio scrisse Rendering per l’orchestra di Amsterdam (1990), completando tre movimenti ma senza fingere lo stile schubertiano dove si interrompono gli abbozzi: in quei punti, marcati dal “magico” suono della celesta, Berio inserì musica propria, accostando due mondi diversi eppure possibili. Fondazione Arena fu fra le primissime istituzioni italiane ad eseguire Rendering e lo ripropone oggi a distanza di 31 anni.
Il 10° concerto sinfonico debutta venerdì 19 maggio alle 20 e replica sabato 20 maggio alle 17. È prevista una durata complessiva di 80 minuti, compreso un intervallo. È possibile acquistare biglietti singoli ed esplorare la stagione sinfonica veronese con i nuovi mini-carnet da 3 serate al link https://www.arena.it/it/teatro-filarmonico Fondazione Arena di Verona desidera ringraziare BCC di Verona e Vicenza, per il sostegno alle attività della Stagione Artistica 2023 al Teatro Filarmonico in qualità di main sponsor.