Si scaglia contro gli agenti dopo un tentativo di furto

Era già stato arrestato meno di due settimane fa, a Bologna, per resistenza a pubblico ufficiale. Agli inizi di giugno era stato denunciato a Trento per violenza sessuale e, solo tre giorni fa, a Torino per tentato furto aggravato.
Ancora, ieri notte, il ventiseienne marocchino – senza fissa dimora e disoccupato – è stato colto in flagranza, in piazzale XXV Aprile, da una pattuglia della Polizia di Stato in servizio di controllo straordinario del territorio disposto con ordinanza del Questore proprio per contrastare il fenomeno dei reati predatori e dello spaccio in zona Stazione.
A richiamare l’attenzione dei poliziotti sono state le richieste di aiuto da parte di una giovane donna, che a gran voce lamentava che le fosse stato rubato il cellulare. Gli agenti, allertati dalle urla della ragazza, l’hanno immediatamente scorta mentre rincorreva disperatamente un giovane nordafricano – vestito con una maglia azzurra – che stava fuggendo in direzione dei bastioni. Dopo i vari tentativi – rimasti vani – da parte di quest’ultimo di far perdere le sue tracce, i poliziotti lo hanno fermato nei pressi del Tempio Votivo: visibilmente affannato e sudato, l’uomo era riuscito – durante la fuga – ad indossare una t-shirt di colore diverso, che tuttavia appariva priva di segni di sudore, a dispetto delle condizioni in cui si trovava lo stesso.
Quando, quindi, i poliziotti hanno cercato di comprendere la dinamica dei fatti, il giovane non solo non si è mostrato per nulla collaborativo ma, anzi, ha mantenuto fin da subito un atteggiamento fortemente aggressivo nei confronti degli agenti, che sono stati costretti già durante la prima fase del controllo a chiedere l’ausilio di un’altra Volante.
Alla vista di quest’ultima, il ventiseienne marocchino ha prima spintonato con forza i poliziotti nel tentativo di fuggire e, dopo che gli operatori intervenuti sono riusciti con difficoltà ad accomodarlo nell’automobile di servizio, ha nuovamente provato a scappare cercando di distruggere il finestrino posteriore con calci violenti.
Una volta portato negli Uffici di Lungadige Galtarossa, ha persistito nel suo un atteggiamento aggressivo, mimando nei confronti degli agenti il gesto del taglio alla gola, minacciando questi ultimi di voler dare fuoco a tutti i poliziotti e gettandosi a terra urlando e provocandosi, al contempo, delle contusioni con atti autolesionistici.
Al termine degli accertamenti di rito, il ventiseienne marocchino è stato, quindi, tratto in arresto – convalidato ieri mattina al termine del rito direttissimo – per resistenza e minaccia a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato e furto con strappo.