Siccità, serve lo stato di emergenza La prolungata crisi idrica sta creando forti preoccupazioni per la salute dei vigneti

“Con l’escalation di siccità che si sta registrando in questi giorni, ogni minuto è sempre più prezioso. Non si può più aspettare; la situazione deve essere affrontata con massima velocità anche dal Governo. Ho scritto al Presidente del Consiglio sollecitando l’immediata dichiarazione dello stato di emergenza come avevo già richiesto ormai due mesi fa”.
Sono parole del Presidente della Regione del Veneto che aggiunge: “Era il 21 aprile scorso, infatti, quando ho inviato una lettera al Presidente del Consiglio, Mario Draghi, e al Capodipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, nella quale richiedevo di valutare la dichiarazione dello ‘Stato di emergenza’ finalizzata ad ogni opportuna azione che possa definire le modalità di gestione sovraregionale della crisi idrica. Nel documento ho anche richiesto un congruo sostegno economico al fine di assicurare tutti quegli interventi necessari per assicurare la pubblica incolumità, il ripristino dei danni subiti dal patrimonio sia pubblico sia privato e le normali condizioni di vita della popolazione”.
Ma quello che preoccupa è la situazione del settore vitivinicolo.
Alla vigilia dell’estate, il vigneto veneto si presenta complessivamente in salute, ma la prolungata siccità sta creando forti preoccupazioni, non solo per i vigneti non irrigati. Come per le altre colture, anche per le viti l’assenza di adeguate precipitazioni (a maggio -46% della media; aprile -33%; marzo -81%; febbraio -52%; gennaio -53%) rischia di diventare un serio problema, come lo sono le alte temperature diurne e notturne che ormai si registrano da settimane. Un altro fattore che i viticoltori devono tenere ben monitorato è quello della flavescenza dorata, contro la quale la Regione Veneto si è attrezzata attivando le strutture preposte ai controlli che periodicamente predispongono i bollettini informativi e assicurano i recapiti fitosanitari, nonché istituendo un tavolo tecnico-scientifico per individuare le azioni più efficaci di contrasto alla sua diffusione.
E’ questa, in sintesi, la fotografia emersa questa mattina in occasione del primo focus, svoltosi on-line con diretta su Facebook, dell’ormai storico Trittico Vitivinicolo Veneto (ricordiamo che i prossimi due incontri si terranno ad agosto e dicembre), evento di Regione, Veneto Agricoltura, ARPAV e UVIVE.
Nel corso dell’incontro, Francesco Rech di ARPAV, analizzando l’andamento meteo del primo semestre 2022 in rapporto alla coltura della vite, ha ricordato che quest’anno nel Veneto mancano all’appello 300/400 mm d’acqua, per non dire della carenza di neve in montagna – i cui effetti negativi in pianura si faranno sentire tra poco -, delle alte temperature di questa calda primavera e dei numerosi eventi estremi, quali le grandinate, sempre più frequenti, intense e anomale (colpite larghe fasce di territorio, anche in ore notturne).
“Il vitivinicolo continua ad essere un settore trainante dell’economia agroalimentare del Veneto e come tale merita tutta l’attenzione, la valorizzazione e la tutela necessari’’, dice l’assessore all’Agricoltura regionale Federico Caner.