Silvio Orlando e “La vita davanti a sè’’ Assieme a l'Ensemble dell’Orchestra Terra Madre. Una storia di vite sgangherate

Torna il Grande Teatro. Dal 14 al 18 marzo alle 20.45 e il 19 marzo alle 16 andrà in scena lo spettacolo “La vita davanti a sè’’ al Teatro Nuovo. Con Silvio Orlando e l’Ensemble dell’Orchestra Terra Madre – Simone Campa (chitarra battente, percussioni), Maurizio Pala (fisarmonica), Kaw Sissoko (kora, djembe), Marco Tardito (clarinetto, sax).
Pubblicato nel 1975 e adattato per il cinema nel 1977, al centro di un discusso Premio Goncourt, La vita davanti a sé di Romain Gary è la storia di Momò, bimbo arabo di dieci anni che vive nel quartiere multietnico di Belleville nella pensione di Madame Rosa, anziana ex prostituta ebrea che ora sbarca il lunario prendendosi cura degli “incidenti sul lavoro” delle colleghe più giovani. Un romanzo commovente e ancora attualissimo, che racconta di vite sgangherate che vanno alla rovescia, ma anche di un’improbabile storia d’amore toccata dalla grazia.
Silvio Orlando ci conduce dentro le pagine del libro con la leggerezza e l’ironia di Momò diventando, con naturalezza, quel bambino nel suo dramma. Inutile dire che il genio di Gary ha anticipato senza facili ideologie e sbrigative soluzioni il tema dei temi contemporaneo, la convivenza tra culture religioni e stili di vita diversi. Il mondo ci appare improvvisamente piccolo, claustrofobico, in deficit di ossigeno. I flussi migratori si innestano su una crisi economica che soprattutto in Europa sembra diventata strutturale creando nuove e antiche paure soprattutto nei ceti popolari, i meno garantiti.