“È inaccettabile che sul progetto di realizzazione del maxi impianto di accumulo energetico che dovrebbe insediarsi nel territorio di Sona, il Comune venga chiamato dal ministero dell’Ambiente a dare un parere a cose praticamente fatte. Parliamo di una delle infrastrutture più grandi di tutto il nord Italia, attorno alla quale era necessario coinvolgere e informare il territorio”. La presa di posizione è della consigliera regionale del Pd, Anna Maria Bigon. “Un impianto di tale dimensione comporta inevitabilmente traffico pesante, cantieri di lunga durata, rischi di incidenti, consumo di suolo e depauperamento del paesaggio. È necessario chiedersi a chi giova questa infrastruttura e quali ricadute reali e durature avranno sulla comunità. La transizione ecologica non può avvenire a discapito dei territori, né può essere imposta dall’alto”. “Serve invece una visione territoriale integrata, che valorizzi le peculiarità locali e che metta al centro i cittadini, garantendo trasparenza, sicurezza e benefici concreti per le comunità coinvolte. Chiedo alla Regione l’attivazione di un tavolo di confronto con Ministero e Comune. La sostenibilità deve essere anche democratica, non solo tecnologica”.