Sono dieci gli arresti in flagranza per la rissa a colpi di catene e sbarre di ferro che ha coinvolto due gruppi di braccianti agricoli indiani a Sorgà. Cinque di loro era già noti alle forze dell’ordine. I motivi del regolamento di conti, avvenuto nella notte tra mercoledì 28 e giovedì 29 febbraio, sono in corso di accertamento da parte dei carabinieri di Nogara. Gli arrestati hanno tra i 19 e i 46 anni, residenti regolarmente nelle province di Verona, Mantova, Vicenza e Lodi. Sono accusati di rissa aggravata, lesioni personali e porto di oggetti atti ad offendere. Altri sono riusciti a fuggire tra i campi.
Per Franco Bonfante, segretario provinciale Pd Verona e Giulia Olivieri, circolo Pd di Nogara, Gazzo Veronese e Sorgà, “Lo spietato raid punitivo avvenuto nelle serre di ortaggi di Sorgà ai danni di una ventina di braccianti indiani da parte di altri connazionali provenienti, sembra, dai territori del bresciano è un episodio inquietante ed inaccettabile che secondo il Partito Democratico veronese merita la massima attenzione e la massima allerta al fine di garantire la sicurezza e la tranquillità dei cittadini di Sorgà e dei lavoratori stessi. Le condizioni di impiego della manodopera straniera nelle campagne rappresentano uno dei nervi scoperti dell’agricoltura e del sistema produttivo e sarebbe, a nostro parere, necessario accertare che dietro alle inaccettabili violenze non ci sia la volontà di sottomettere la volontà dei lavoratori con i metodi di stampo mafioso del caporalato”.
Dal canto suo, la consigliera regionale Anna Maria Bigon, sottolinea l’urgenza di investire di più sull’integrazione e sulla prevenzione. Le condizioni di impiego della manodopera straniera nelle campagne rappresentano un nodo irrisolto che continua a sollevare interrogativi inquietanti. “Non possiamo – conclude- certo tollerare che avvengano simili regolamenti di conti nella nostra Regione”.