Spianà sulla cresta dell’onda. I dettagli dopo le anticipazioni della Cronaca di Verona Un gruppo di imprenditori guidati da Calzedonia di Sandro Veronesi propone un Wavegarden: un lago artificiale con onde per i surfisti. Ne esistono 8 al mondo, l’ultimo a Bristol è costato 25 milioni di sterline. Assessori e politica si dividon

Si chiama The Wave, l’onda, il grande parco acquatico per i praticanti di surf che ha aperto da poco a Bristol in Inghilterra: si tratta di un lago artificiale capace di produrre in un’ora oltre 1000 onde alte quasi 2 metri ciascuna. Il parco è costato 25 milioni di sterline. Sul sito ufficiale thewave.com o su altri siti potete vedere i video per rendervi conto di questa novità che sta prendendo sempre più piede: ce ne sono 8 al mondo. Il nono potrebbe sorgere alla Spianà. La grande area verde tra lo Stadio e San Massimo fatica a decollare come zona sportiva, anche per una proprietà molto frantumata dei terreni. Ecco quindi i particolari di quanto anticipato la scorsa settimana dalla Cronaca di Verona: il progetto di Acquapark che è stato presentato alla Giunta di Palazzo Barbieri e proposto da un gruppo di imprenditori con Calzedonia di Sandro Veronesi sarebbe più un lago artificiale con un generatore di onde piuttosto che un parco divertimenti come siamo abituati a vedere sul lago di Garda. La Giunta in questa prima fase si è espressa con molte perplessità, accantonando la proposta, ma a maggioranza. Non mancano gli assessori che hanno voluto approfondire il dossier, soprattutto sull’aspetto delle risorse ambientali. Inoltre va ricordato che il patron Veronesi già altre volte si è reso disponibile per proporre interventi avveniristici in città. Prima proposta su tutte quella della copertura dell’Arena per mettere gli spettacoli al riparo dalla pioggia: Calzedonia ha sostenuto le spese di un progetto di fattibilità per conto del Comune quando era sindaco Flavio Tosi. Ora propone di trasformare la Spianà, dove il Comune ha difficoltà ad espropriare i terreni proprio per la proprietà frazionata, in un lago artificiale di 3,6 ettari da dedicare allo sport. Due le principali perplessità emerse in Giunta: il consumo di acqua e la viabilità. La Cronaca di Verona è riuscita ad approfondire i dettagli di queste criticità. Vediamo. Consumo di acqua: il riempimento iniziale, se non si verificano problemi tecnici che richiedono lo svuotamento, avviene una volta ogni sei- sette anni. Sono necessari circa 30.000 metri cubi d’acqua per la prima volta.

Tosi: “Veronesi come Re Mida Non si può dire di no”

Secondo quanto risulta alla Cronaca di Verona in base alla scheda tecnica di questo progetto, il consumo d’acqua di una struttura come quella prevista è dovuto a evaporazione; operazioni di pulizia; asporto da parte degli utenti. In base ai consumi degli altri otto impianti, viene stimato che l’impianto di Verona possa essere di circa 35.000 metri cubi annui. Un consumo d’acqua riscontrabile, per avere un’idea indicativa, per una piscina olimpionica. Acqua che verrebbe prelevata dalle falde esistenti sotto la Spianà. L’impianto Wavegarden sarebbe poi completato da bar, ristorante, spogliatoi e servizi. Un’opportunità sulla quale alcuni assessori starebbero riflettendo con ulteriori approfondimenti dopo che in un primo tempo è prevalsa la linea del no: l’occasione infatti sarebbe quella di acquistare e riqualificare un’area vasta, di molti ettari, missione che per il Comune con le sue sole forze, sarebbe impossibile, tant’è vero che la Spianà è così da tempo immemorabile. E veniamo al traffico. La viabilità prevederebbe l’ingresso da via San Marco. Da valutare se la si ritiene abbastanza adeguata o no in previsione dei potenziali accessi. Va però ricordato che questa zona verrà interessata pesantemente dai lavori della Tav, lavori che potrebbero lasciare anche nuove strade al quartiere. Il dibattito, insomma, sta entrando nel vivo tra favorevoli e contrari. Nel primo gruppo si inserisce il deputato Flavio Tosi (FI), ex sindaco, che si rivolge al sindaco Damiano Tommasi: “Dire no a una figura come Sandro Veronesi è come dire no a Re Mida. L’amministrazione Tommasi ha, ahimè, una visione provinciale”. E aggiunge: “Oggi buona parte di quel grande polmone verde versa in uno stato di abbandono – dice Tosi – inoltre la vocazione della Spianà è naturalmente sportiva, trovandosi vicino a Stadio, Palazzetto, Payanini Center di rugby e al nuovo platys center di via Albere. Lì ci sono tutte le possibilità per creare un grandissimo e ultramoderno polo sportivo e verde della città”. E ricorda che “Sandro Veronesi ha creato dal nulla una multinazionale dai fatturati miliardari, è un geniale visionario: e Tommasi gli dice no? È davvero come dire no a Re Mida”. Anche perché, aggiunge l’ex sindaco, “Il Comune non dispone dei mezzi economici per sobbarcarsi da solo uno sforzo del genere. Per questo ho sempre portato avanti il connubio pubblico e privato, che si possono e devono mettere insieme, altrimenti a Verona non si realizza mai nulla di importante”. Gli risponde l’ex assessore e già presidente di Italia Nostra Giorgio Massignan: “L’ex sindaco Flavio Tosi, non mi pare certamente la persona più adatta a consigliare come amministrare la nostra povera Verona”. E ricorda: “Ci ha proposto la ruota panoramica, la copertura dell’Arena, il cimitero verticale ed altre amenità simili. Per la mobilità ha cancellato il progetto della tramvia, approvato dalla giunta Sironi e parzialmente finanziato, imponendo alla città il filobus, che sta creando enormi disagi ai veronesi; e tentando di realizzare il traforo delle Torricelle dalla Valpantena al Saval. Durante le sue amministrazioni” conclude, “la Fondazione Arena e l’aeroporto Catullo hanno rischiato il fallimento. (mb)