La Gran Guardia illuminata di rosso in piazza Bra chiama tutti a raccolta: il 14 giugno sarà la Giornata mondiale del donatore di sangue e a Verona l’appello a fare tutti la propria parte arriva dalle tre associazioni riunite, Avis, Asfa e Fidas. «Dona il sangue, dona il plasma, insieme salviamo vite!» è lo slogan della giornata, perché il richiamo, oggi più che mai, è quello di andare a donare il sangue, più di prima e sempre di più. È un appello all’unisono alla solidarietà, alla generosità e all’altruismo. «C’è necessità soprattutto di donazioni di plasma perché sui plasma-derivati dipendiamo ancora dall’estero – è l’appello di Alessandro Viali, presidente di Avis provinciale Verona, che raduna 66 Avis comunali per oltre ventimila donatori iscritti –. Quest’anno, dopo un lungo periodo di flessione e soprattutto per la prima volta dopo il covid, le donazioni sono in aumento: a maggio sono state donate 2.860 sacche fra sangue e plasma in tutta la provincia di Verona. Tuttavia, nei mesi di exploit riusciamo a superare le 3.100 donazioni». «Ringraziamo ogni singolo donatore per questo gesto gratuito, anonimo e altruista – aggiunge Chiara Donadelli, presidente provinciale di Fidas Verona, associazione che raduna 11.571 iscritti in 81 sezioni». «In questa Giornata mondiale del donatore di sangue vogliamo dire un enorme grazie a tutte le donatrici e ai donatori: persone straordinarie che, con un gesto semplice ma fondamentale, aiutano a salvare vite ogni giorno – evidenzia Alessandro Toaiari, presidente provinciale di Asfa Verona, associazione i cui oltre 600 donatori sono attivi in 12 sezioni presenti tra città e provincia». In occasione della Giornata Mondiale della Donazione di Sangue interviene anche il presidente Luca Zaia per segnalare che “secondo il Centro Regionale Attività Trasfusionali, nel 2024 le unità di globuli rossi prodotti sono state 241.766, in minima diminuzione rispetto all’anno precedente (241.956 nel 2023) garantendo comunque l’autosufficienza regionale, oltre che continuando a contribuire al supporto extraregionale, che altro non è che la nostra solidarietà verso altre Regioni che hanno carenze preoccupanti”. Il Crat Veneto segnala che, per quanto riguarda la raccolta di sangue intero e quindi la produzione dei globuli rossi, da alcuni anni si sta assistendo a una lenta riduzione dei consumi, mentre è in aumento la richiesta di farmaci plasmaderivati, ottenuti dal plasma dei donatori. Per tali motivi anche la produzione degli emocomponenti sta cambiando nella sua composizione. La diminuzione della produzione è conseguente alla diminuzione dei consumi (unità trasfuse 223.746 nel 2024 vs 227.604 nel 2023), a testimoniare che sempre di più vi è consapevolezza della preziosità della risorsa sangue e della necessità di applicare sempre i criteri di appropriatezza nell’utilizzo. Tutto ciò in un anno in cui le attività sanitarie sono state a pieno regime e in aumento in molte realtà. Nel 2024 è invece aumentato il volume di plasma raccolto e conferito all’industria di plasmaderivazione per la produzione di medicinali plasmaderivati, con un incremento del’1,95% rispetto al 2023. Anche quello dei farmaci plasmaderivati è un ambito che impegna notevolmente il sistema trasfusionale nazionale e regionale: l’Italia non è autosufficiente per questi prodotti, ma anche in questo ambito il Veneto è tra le regioni che producono di più.