Stato di allarme climatico Arpav ha emesso il Bollettino del Disagio Fisico e della Qualità dell’Aria per il Veneto. Riguarda in particolare sabato 14 e domenica 15 giugno nella zona di pianura. Intanto i passeggeri del Catullo furibondi per il trattamento riservato

“A seguito delle previsioni contenute nel Bollettino del Disagio Fisico e della Qualità dell’Aria per la Regione del Veneto emesso da ARPAV stamattina, in particolare per i giorni 14 e 15 giugno, nella zona di pianura del Veneto è dichiarato lo STATO DI ALLARME CLIMATICO per disagio fisico, valido per domani e domenica. Per segnalazioni e informazioni di ambito socio-sanitario è attivo il seguente numero verde 800 535 535 realizzato con la collaborazione del Servizio Telesoccorso e Telecontrollo. Per segnalazioni di eventuali emergenze di Protezione Civile è attivo il numero verde 800 990 009”. E’ il messaggio diramanto nel primo pomeriggio dall Protezione Civile. Tutto questo metre si infiamma il dibattito sulla deroga del blocco Euro5 in area padana. Ancora una volta – sostiene Legambiente – si cerca di rinviare l’inevitabile, per giunta, imputando al Green Deal europeo le responsabilità di una misura varata dall’attuale governo nel 2023 e che, a ben guardare, ha una genesi ben più vecchia risalente al 2017, anno del nuovo accordo di programma per il risanamento dell’aria del bacino padano. Lo stesso governo che oggi vorrebbe derogare questo divieto imputando all’Europa la responsabilità della norma. In questi anni, nulla è stato fatto a livello centrale per gestire il prevedibile impatto di un provvedimento assolutamente necessario, non solo per tutelare la salute pubblica, ma altresì per evitare nuove sanzioni. Una misura, quella del blocco degli Euro5, che era stabilita infatti nel Decreto Legge del 2023. “Si preferisce – dicono – invece attaccare le politiche europee, evocando la presunta contrarietà dei cittadini alle auto elettriche. Ma la realtà è ben altra. Infatti, gli incentivi per l’acquisto di nuove auto negli ultimi anni sono stati poco efficaci, non solo perché sul mercato mancano modelli di utilitarie elettriche a basso costo, ma anche perché gli incentivi economici sono stati stanziati in maniera tale che fosse più conveniente acquistare un’auto endotermica.

Il Comune risponde con le… fontanelle

Prima vera ondata di calore in arrivo questo fine settimana in città, con temperature in aumento fino ad una massima percepita di 35° nella giornata di sabato 14 giugno. L’attenzione da parte dei Servizi sociali del Comune di Verona è rivolta come ogni estate alla popolazione più anziana. Si raccomanda, in particolare, di non uscire nelle ore più calde della giornata, rinfrescare l’ambiente domestico, non modificare o sospendere le terapie in atto senza consultare il medico. Fondamentale è anche l’idratazione per contrastare gli effetti del caldo. Per gli anziani è necessario bere anche se non si sente lo stimolo della sete, ma l’indicazione vale per tutti, soprattutto per chi suo malgrado si trova all’aperto nelle ore più calde, turisti compresi. Per chi non ha con sé dell’acqua fresca nè la possibilità di procurarsela, l’Amministrazione ricorda che il territorio comunale è dotato di numerose fontanelle di acqua potabile, circa una quarantina, tutte in funzione e soggette a periodica manutenzione. Da piazza Bra a piazza Erbe, da via Nizza ai giardini di Santo Stefano a via Mazzini, per restare nel centro storico. Sollievo dalle fontanelle è garantito anche fuori le mura, in piazza Quinzano, ai giardini di Avesa e Parona e in quelli di Porta Vescovo, ma anche in piazza Vittorio Veneto, in piazza del Popolo a San Michele e nel piazzale di Poiano. Fontanelle presenti anche a Santa Maria in Stelle, vicino al monumento ai Caduti, a Novaglie, a Santa Maria in Stelle e in piazza a Moruri. I turisti in visita ai musei possono trovare ristoro nelle due fontane presenti a Castelvecchio, una nel cortile e l’altra nei giardini pensili, e in quella interna al Museo di Storia Naturale.